Milano, 25 novembre 2010 - 00:00

La servitù di elettrodotto deprezza il terreno

L'esistenza di campi magnetici derivanti da un elettrodotto comporta una riduzione dei valori venali e quindi anche tabellari dei terreni sui quali incide la servitù di elettrodotto.

Lo ha deciso la Cassazione con sentenza 29 ottobre 2010, n. 22148, relativa alle limitazioni e ai pesi provocati ad un terreno per l'imposizione su di esso di una servitù di elettrodotto. La Corte ha ritenuto di sommare alla indennità di asservimento (articolo 123, Rd 1775/1933) anche un indennizzo per la perdita di valore effetto o conseguenza dei campi magnetici prodotti dall'elettrodotto. Infatti la dannosità delle emissioni elettromagnetiche, anche se non provata con certezza in sede scientifica, incide comunque, per il rischio possibile o probabile, sull'acquirente "medio".

La Corte ha precisato anche che il danno alla salute per i campi magnetici non rientra nelle voci da liquidare per l'indennità di elettrodotto, in quanto il diritto alla salute non è espropriabile o comprimibile. La sua eventuale lesione non rientra tra le voci che costituiscono l'indennità da servitù.

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