Dia, decorso del termine non fa perdere a P.a. poteri di vigilanza e sanzionatori
Il titolo abilitativo edilizio della Dia (denuncia di inizio attività) che si forma per effetto dell’inerzia della pubblica Amministrazione può sempre formare oggetto di annullamento d’ufficio o revoca nell’esercizio di attività di vigilanza o sanzionatoria.
Lo ha deciso il Consiglio di Stato con sentenza 30 luglio 2012, n. 4318. Ai sensi del Tu edilizia (Dpr 380/2001) il Comune ha 30 giorni di tempo per inibire al privato l’attività edilizia denunciata con la Dia, dopodiché egli potrebbe agire solo con annullamento in autotutela ex legge 241/1990. Questo però non vuol dire che l'attività del privato non possa essere oggetto delle sanzioni previste dall'ordinamento se questa ha violato leggi o regolamenti o le prescrizioni dello strumento urbanistico o le modalità esecutive fissate nel titolo edilizio.
L'Amministrazione non perde infatti i propri poteri di vigilanza e sanzionatori per cui il titolo abilitativo formatosi per effetto dell'inerzia dell'Amministrazione può comunque formare oggetto, alle condizioni previste in via generale dall'ordinamento, di interventi di annullamento d'ufficio o revoca.
Documenti di riferimento
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Sentenza Consiglio di Stato 30 luglio 2012, n. 4318
Edilizia - Denuncia di inizio attività (Dia) - Decorso del termine di 30 giorni - Potere di vigilanza e sanzionatorio dell'Amministrazione - Permanenza - Sussiste
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Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia (Testo A)
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Disciplina del procedimento amministrativo e diritto di accesso ai documenti amministrativi