Milano, 1 dicembre 2014 - 00:00

Digestato e effluenti di allevamento, si avvicina disciplina “agronomica”

Via libera dalla Conferenza delle Regioni al decreto che detta i criteri per la produzione e l’utilizzazione agronomica del digestato e “guida” le Regioni sull’utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento e delle acque reflue.

Il provvedimento, presentato dal MinAmbiente e dal MinAgricoltura e licenziato dalla Conferenza delle Regioni del 27 novembre 2014, attua l’articolo 52 del “Dl Crescita” (Dl 83/2012) e definisce le caratteristiche e le modalità di impiego del digestato equiparabile ai concimi chimici, nonché le modalità di classificazione delle operazioni (dalla disidratazione alla essiccatura). Secondo quanto anticipato dallo stesso MinAmbiente in un comunicato stampa del 27 novembre, la norma prevede la bipartizione del digestato: agrozootecnico o agroindustriale.

I criteri e le norme tecniche generali per l’utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento e delle acque reflue, attesi da quasi 9 anni, arrivano in attuazione dell’articolo 112 del “Codice ambientale”. Una volta ufficiali, le Regioni avranno 180 giorni di tempo per adeguarsi alle novità, come la “flessibilità della collocazione temporale del periodo obbligatorio di 60 giorni di divieto di spandimento degli effluenti” anticipata dallo stesso MinAmbiente.

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