Linee guida Via regionale, ok da Parlamento a schema di Dm
Lo schema di Dm con le linee guida per lo "screening ambientale" dei progetti di competenza regionale ha avuto il via libera il 17 febbraio 2015 dalle Commissioni parlamentari di Camera e Senato e completa il suo iter di approvazione.
Il provvedimento infatti ha già ricevuto l'intesa della Conferenza unificata il 18 dicembre 2014. Il Dm è emanato ai sensi del Dl 91/2014 e "ripara" allo scorretto recepimento della direttiva 2011/92/Ue sulla Via; le linee guida integrano i criteri tecnico-dimensionali e localizzativi dell'allegato IV alla Parte II, Dlgs 152/2006. Infatti la normativa vigente che fa riferimento solo al criterio delle soglie dimensionali non è in linea col diritto europeo.
Con l'entrata in vigore del Dm, ferme restando le soglie dimensionali ex allegato IV, Parte II, Dlgs 152/2006 per sapere se sottoporre o meno un progetto a verifica di assoggettabilità a Via, il criterio dimensionale non sarà più l'unico ma andrà "letto" insieme a quelli delle Linee guida. Inoltre, i nuovi criteri delle Linee guida potranno comportare, in alcuni casi di rilevanza e pertinenza per progetti in grado di avere effetti negativi significativi sull'ambiente il dimezzamento delle soglie dimensionali.
Documenti di riferimento
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Codice ambientale (Dlgs 152/2006 e provvedimenti satellite)
Lo spazio dedicato al decreto nazionale di riferimento, e provvedimenti attuativi, in materia di: valutazione di impatto ambientale, autorizzazione integrata ambientale, difesa del suolo, tutela delle acque, gestione dei rifiuti, imballaggi, bonifica dei siti contaminati, riduzione dell'inquinamento atmosferico, risarcimento dei danni ambientali. Con percorsi ragionati su provvedimenti attuativi ed altra documentazione di immediato interesse
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Cd. Dl "Competitività" - Disposizioni urgenti per settore agricolo, ambientale (Sistri), efficientamento energetico, rilancio e sviluppo imprese - Stralcio
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Le imprese che svolgono attività a potenziale alto impatto sull'ambiente necessitano, per poter operare, di una particolare autorizzazione, denominata autorizzazione integrata ambientale (cd. "Aia"; derivante dalla normativa dell'Ue nota come "Integrated Pollution Prevention and Control - Ippc"). Le regole da osservare in materia sono in parte dettate dal Codice ambientale nazionale (il Dlgs 152/2006) in parte direttamente dall'Unione europea (che stabilisce le migliori tecniche disponibili da applicarsi direttamente ai singoli settori). Nel contributo, la panoramica della normativa di riferimento. Aggiornata alla rettifica della decisione sulle migliori tecniche disponibili (Bat/Mtd) per i grandi impianti di combustione pubblicata nel luglio 2025.