Riforma Costituzione verso ultimo passaggio parlamentare, confermato ridisegno competenze verdi
Licenziato il 20 gennaio 2016 senza modifiche dal Senato in seconda delibera il Ddl di riforma della Carta, che ridisegna competenze Stato-Regioni anche in materia ambientale, ora verso il probabile ultimo passaggio alla Camera.
Se anche la Camera darà il via libera senza modifiche la riforma sarà legge dello Stato, anche se probabilmente sarà sottoposta a referendum confermativo per avere piena efficacia. Oltre a ridisegnare il funzionamento delle Camere, la riforma modifica il Titolo V della Costituzione relativo alle competenze affidate allo Stato e alle Regioni. Come è noto è soppresso l'Ente Provincia. Attraverso la riscrittura dell'articolo 117 della Costituzione, ambiente ed ecosistema sono di competenza esclusiva statale, così come la tutela e valorizzazione dei beni paesaggistici. Allo Stato in via esclusiva anche la produzione, il trasporto e la distribuzione nazionale dell'energia nonché le disposizioni generali e comuni sul governo del territorio.
Alle Regioni, tra l'altro, per quanto di interesse regionale, spetta legiferare su disciplina delle attività culturali, e promozione dei beni ambientali, culturali e paesaggistici. Resta fermo da un lato che la Regione può legiferare in tutte le materie non riservate in via esclusiva allo Stato e dall'altro che la legge dello Stato può intervenire in materie non riservate alla legislazione esclusiva quando lo richieda la tutela dell'unità giuridica o economica della Repubblica, ovvero la tutela dell'interesse nazionale.
Documenti di riferimento
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Il referendum del 4 dicembre 2016 non ha confermato il testo del disegno di legge in parola, pertanto ai sensi dell'articolo 138 della Costituzione la legge non può essere promulgata.