Milano, 13 aprile 2016 - 00:00

Servizi pubblici locali, anche società in house falliscono

Per la Corte di Appello di Napoli, la qualificazione in house di una società che si occupa di servizi pubblici locali non preclude la possibilità di dichiararne il fallimento.

L'applicabilità alle società in house dello statuto dell'imprenditore commerciale e la conseguente fallibilità delle stesse, ricorda il Giudice nella sentenza 214/2015, è stata già risolta in senso positivo dalla sentenza 22209/2013 della Corte di Cassazione civile.

Visto che in attesa della "auspicabile" riforma della materia (si ricorda la delega contenuta nella legge 124/2015), l'articolo 4 del Dl 95/2012 – vera norma di chiusura del sistema — impone, salve deroghe espresse, l'applicazione della disciplina di diritto comune, non sono applicabili i differenti orientamenti giurisprudenziali che riqualificano le società in house come enti pubblici.

A tali conclusioni non osta neanche la sentenza 26283/2013 con cui le Sezioni Unite della Cassazione hanno affermato la responsabilità erariale degli amministratori delle società in house, visto che la pronuncia in questione ha carattere "settoriale" e, comunque, "non risulta sistematicamente incompatibile con la ritenuta fallibilità" delle stesse.

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