Obbligo di informazioni ambientali grandi aziende, Governo licenzia Dlgs
Nella seduta del 4 ottobre 2016 via libera preliminare del Consiglio dei Ministri allo schema di Dlgs che recepisce la direttiva 2014/95/Ue sulla comunicazione delle informazioni ambientali da parte delle grosse società.
Lo schema di Dlgs su delega della legge 114/2015 (legge di delegazione Ue 2015) introduce per grandi imprese l'obbligo di presentare la dichiarazione non finanziaria che riguarda le informazioni ambientali e sociali attinenti al personale, al rispetto dei diritti umani, alla lotta contro la corruzione. La dichiarazione serve a comprendere l'attività dell'impresa, i suoi risultati e l'impatto da essa prodotta e con riferimento ai temi ambientali deve comprendere informazioni sull'utilizzo di risorse energetiche e l'impiego di risorse idriche, le emissioni di gas ad effetto serra e le emissioni inquinanti in atmosfera, nonché l'impatto attuale e prevedibile sull'ambiente dell'attività dell'impresa e dei suoi prodotti e servizi.
Sono coinvolte le imprese sopra i 500 dipendenti e con totale dell'attivo dello stato patrimoniale superiore a 20 milioni di euro oppure totale dei ricavi netti delle vendite e delle prestazioni superiore a 40 milioni di euro. Lo schema di Dlgs verrà trasmesso al parlamento per i pareri di rito prima di tornare al Governo per il varo definitivo. La direttiva 2014/95/Ue andava recepita entro il 20 luglio 2015.
Documenti di riferimento
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Direttiva Parlamento e Consiglio Ue 2014/95/Ue
Comunicazione di informazioni di carattere non finanziario e di informazioni sulla diversità da parte di talune imprese e di taluni gruppi di grandi dimensioni (cd. "Non financial reporting directive" - Nfdr) - Modifiche alla direttiva 2013/34/Ue
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Legge di delegazione europea 2014 - Disposizioni in materia di valutazione dell'impatto ambientale, acque e sicurezza sul lavoro
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Esg - Rendicontazione di sostenibilità, gli obblighi Ue e nazionali per la trasparenza delle imprese
Determinate imprese sono obbligate a fornire periodicamente informazioni relative all'impatto delle proprie attività sull'ambiente e sulla società. Tale obbligo, storicamente adempiuto attraverso il "bilancio di sostenibilità", è stato ampliato dalla "direttiva Csrd" (Corporate Sustainability Reporting Directive), in Italia recepita con il Dlgs 125/2024, che ha introdotto al suo posto la nuova "rendicontazione di sostenibilità". Di conseguenza, a partire dal 2025, le aziende già obbligate all'eco-bilancio devono fornire informazioni più dettagliate, elaborando e pubblicando annualmente un report basato sui cd. parametri "Esg" (Environmental, Social, Governance). Inoltre, dal 2028 anche molte imprese attualmente non tenute all'adempimento (come le grandi società non quotate) dovranno presentare annualmente i dati sugli aspetti ambientali, sociali e di governance. Dal 2029 sarà la volta delle Pmi quotate. Nel Dossier l'analisi delle nuove regole. Il documento è aggiornato al via libera di metà novembre 2025 del Parlamento Ue sulla proposta di restyling degli obblighi di rendicontazione