Inquinamento acustico, in arrivo restyling disciplina
Sono stati predisposti dalle Amministrazioni competenti nei giorni scorsi tre schemi di Dlgs che su delega della legge 161/2014 aggiornano la disciplina in materia di inquinamento acustico allineandola alle disposizioni Ue.
Allo scopo di recepire più correttamente le norme Ue in materia la legge europea 2013 bis (legge 161/2014) ha delegato il Governo ad armonizzare la disciplina nazionale in materia di inquinamento acustico allineandola in modo più puntuale alle norme Ue in materia. Il primo schema di Dlgs modifica il Dlgs 262/2002 sull'emissione acustica delle macchine e attrezzature che operano all'aperto.
Il secondo schema di Dlgs armonizza le norme nazionali sulle sorgenti di rumore delle infrastrutture dei trasporti e degli impianti industriali modificando sia il Dlgs 194/2005 sulla gestione del rumore ambientale, sia la legge quadro sull'inquinamento acustico 447/1995. Introdotte apposite discipline sul rumore degli impianti a fune e degli impianti eolici. Il terzo schema di Dlgs invece semplifica le procedure autorizzative in materia di requisiti acustici passivi degli edifici, materia attualmente disciplinata dal Dpcm 5 dicembre 1997.
Documenti di riferimento
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Macchine ed attrezzature destinate a funzionare all'aperto - Emissione acustica ambientale - Attuazione direttiva 2000/14/Ce
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Attuazione della direttiva 2002/49/Ce relativa alla determinazione e alla gestione del rumore ambientale
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Legge quadro sull'inquinamento acustico
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Requisiti acustici passivi degli edifici - Attuazione dell'articolo 3, comma 1, lettera e), legge 26 ottobre 1995, n. 447
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Legge europea 2013-bis - Stralcio - Disposizioni in materia di rumore, appalti, energia
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Inquinamento acustico ambientale, le regole nazionali di riferimento
L'inquinamento acustico presente nell'ambiente abitativo e nell'ambiente esterno può provenire da fonti di natura profondamente differenti (tra cui le attività di trasporto e quelle produttive). L'Ordinamento giuridico impone ad Enti ed imprese l'adozione di precise condotte per prevenirlo e contenerlo. Le regole da osservare sono sparse in molteplici provvedimenti normativi, tra cui spiccano la legge quadro 447/1995 (e relativi atti attuativi), il Codice civile ed il Codice penale