Servizio idrico e nuovo Codice appalti, affidamento in house solo se motivato
Ai sensi della normativa vigente in materia, "confermata" dal nuovo Codice appalti pubblici, l'affidamento del servizio idrico "in house" va dettagliatamente motivato.
Lo ricorda il Tar Lombardia 3 ottobre 2016, n. 1781 con cui sono stati annullati i provvedimenti di affidamento da parte della Provincia di Varese e del corrispondente Ufficio dell'Ato di affidare a una società in house il servizio idrico integrato. I Giudici lombardi effettuano una articolata ricognizione della normativa vigente in materia, in modo particolare con riferimento al Dl 179/2012 convertito in legge 221/2012 che impone all'Ente affidante il servizio in house un dettagliato e più aggravato onere motivazionale che spieghi le ragioni di fatto e di convenienza che giustificano tale affidamento rispetto alla gara pubblica o al partenariato pubblico-privato.
Tale disciplina, ricordano i Giudici lombardi, trova "conferma" nell'articolo 192 del Dlgs 50/2016 (nuovo Codice appalti) che impone alle stazioni appaltanti che vogliono affidare un servizio in house di effettuare una valutazione sulla congruità economica dell'offerta dei soggetti in house, avuto riguardo all'oggetto e al valore della prestazione, dando conto nella motivazione del provvedimento di affidamento delle ragioni del mancato ricorso al mercato nonché dei benefici per la collettività della forma di gestione prescelta al posto della gara.
Documenti di riferimento
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Sentenza Tar Lombardia 3 ottobre 2016, n. 1781
Appalti - Servizio idrico integrato - Affidamento - Articoli 149 e 150, Dlgs 152/2006 - Modalità - Affidamento "in house" - Congrua motivazione delle ragioni - Necessità - Sussistenza
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