Milano, 18 luglio 2017 - 12:45

Criminalità ambientale, ordine europeo di indagine penale (Oei) al via

Dal 28 luglio 2017 sarà applicabile in Italia il nuovo strumento globale per l'acquisizione delle prove a livello Ue nei casi di criminalità ambientale aventi dimensione transfrontaliera.

La novità è prevista dal Dlgs 21 giugno 2017, n. 108, recante norme di attuazione della direttiva 2014/41/Ue relativa all'ordine europeo di indagine penale.

Secondo quanto stabilito dal decreto, in vigore dal 28 luglio 2017, l'Oei è il provvedimento emesso (o convalidato) dalla autorità giudiziaria di uno Stato membro per compiere atti di indagine o di assunzione probatoria che hanno ad oggetto persone, o cose, che si trovano nel territorio dello Stato o di un altro Stato membro, ovvero per acquisire informazioni o prove che sono già disponibili.

L'Oei si basa sul principio del riconoscimento reciproco e può essere rifiutato dalle autorità nazionali qualora il fatto per il quale è stato emesso non sia punito come reato dalla legge del proprio territorio (cd. "doppia incriminazione"), a meno che si tratti di reati "gravi" — come la "criminalità ambientale, compreso il traffico illecito di specie animali protette e il traffico illecito di specie e di essenze vegetali protette" — punibili con una pena massima non inferiore a tre anni o con misura detentiva.

Documenti di riferimento