Milano, 16 gennaio 2018 - 15:05

Veicoli fuori uso, raccogliere significa gestire

Cassazione conferma condanna per gestione non autorizzata di rifiuti nei confronti del titolare di un terreno dove era stato realizzata una raccolta non autorizzata di autoveicoli in disuso e relativi accessori.

La Corte di Cassazione (sentenza 57849/2017) ha respinto il ricorso del titolare del terreno, condannato dal Tribunale di Palermo ex articolo 6, comma 1, lettera d) del Dl 172/2008 (norma applicabile nei territori in stato di emergenza che sanziona chi raccoglie, trasporta, recupera, smaltisce o commercia rifiuti senza autorizzazione), il quale in giudizio aveva sostenuto l'applicabilità al caso del differente regime sanzionatorio previsto per l'abbandono di rifiuti ex lettere a) e c) della stessa norma.

Secondo la Suprema Corte, invece, ha ben agito la Corte siciliana che ha escluso tali qualificazioni giuridiche alternative in ragione della ingente quantità dei rifiuti che, da un lato, fa ragionevolmente escludere la natura solamente colposa del reato, dall'altro porta a presumere l'esistenza non di una semplice condotta dismissiva dei rifiuti (caratteristica del mero deposito o abbandono), bensì dello svolgimento di una "sia pur elementare" attività di gestione dei medesimi, "consistente, quanto al caso in questione, nella loro preordinata raccolta in un unico sito".

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