Milano, 15 marzo 2018 - 10:58

Appalti verdi, chiarimenti su criteri ambientali minimi edilizia

a cura di Costanza Kenda


Al fine di valutare la fase di fine vita di un edificio in un appalto pubblico, nel piano di disassemblaggio vanno inclusi anche gli impianti; in futuro sarà previsto un criterio premiante ad hoc per impianti disassemblabili e riciclabili.

Il MinAmbiente ha pubblicato la nuova versione (8 marzo 2018) di chiarimenti sui Criteri ambientali minimi per l'affidamento di servizi di progettazione e lavori per la nuova costruzione, ristrutturazione e manutenzione di edifici pubblici, adottati con Dm 11 ottobre 2017. In particolare, in riferimento al criterio 2.3.7 (Fine vita) nella verifica si chiede un elenco di tutti i materiali e componenti che possono essere in seguito riutilizzati o riciclati, con l'indicazione del relativo peso rispetto al peso totale dell'edificio. Nel caso degli impianti, quelli che sono stati progettati per essere disassemblabili e riciclabili andranno inclusi nel piano di disassemblaggio, quelli che non lo sono, non andranno in elenco.

Per stimolare il mercato della produzione di impianti verso principi di ecodesign e l'uso di componenti recuperabili, in futuro sarà previsto un criterio premiante per l'installazione di impianti (di riscaldamento o raffrescamento, elettrici) che sono progettati per essere disassemblati e riciclati.

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