Milano, 6 giugno 2018 - 11:45

Antitrust: disciplina su sfalci e potature da verde pubblico distorsiva della concorrenza

Secondo la segnalazione Antistrust 22 maggio 2018, la disciplina che esclude dal regime dei rifiuti sfalci e potature da verde pubblico (articolo 185, comma 1, lettera f), Dlgs 152/2006) è distorsiva della concorrenza.

Nella segnalazione al Parlamento e all'Associazione Comuni italiani del 22 maggio 2018 (pubblicata il 4 giugno 2018) l'Autorità antitrust ha dapprima concordato sul contrasto con la direttiva 2008/98/Ce della nuova formulazione dell'articolo 185, comma 1, lettera f) post legge 154/2016 che ha ampliato il novero dei residui vegetali esclusi dal regime dei rifiuti includendovi anche gli sfalci e potature da verde pubblico. In secondo luogo ha segnalato come la disciplina provochi distorsioni della concorrenza e ne ha auspicato l'abrogazione.

L'attuale normativa consente l'impiego di sfalci e potature al di fuori del percorso tracciato e autorizzato previsto dai rifiuti con difformità di costi di trattamento tra le filiere. Infatti, le procedure per il trattamento degli scarti vegetali come rifiuti (compostaggio) sono molto più costose del reimpiego diretto senza trattamento di tali scarti in agricoltura (o come biomassa per impianti di energia). In tale situazione è probabile quindi la penalizzazione del settore del compostaggio che oltretutto è l'unico a presentare requisiti di certificazione sui trattamenti adottati, sulla base dei criteri fissati dal decreto legislativo n. 75/2010 sui fertilizzanti.

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