Appalti grandi opere, dal 24 agosto 2018 dibattito pubblico
Le regole sul funzionamento del dibattito pubblico tra i cittadini in occasione di appalti di grandi opere pubbliche sono in vigore dal 24 agosto 2018.
Il Dpcm 10 maggio 2018, n. 76 emanato in attuazione dell'articolo 22 del Dlgs 50/2016 (Codice dei contratti pubblici) ha individuato le tipologie di opere e le soglie per le quali si applica il procedimento di dibattito pubblico. Tra le opere soggette a dibattito pubblico ci sono i tronchi ferroviari per il traffico a grande distanza, quando sono opere che comportano un tracciato superiore a 30 km (e comunque con un valore di investimento superiore a 500 milioni di euro), nonché le infrastrutture energetiche (di valore sopra i 300 milioni di euro) e le linee elettriche aeree di tensione pari o superiore a 380 kV e con tracciato superiore a 40 km. Se le opere ricadono in zone patrimonio Unesco o in parchi nazionali o regionali o aree marine protette le soglie sono dimezzate.
In determinati casi, se pure non obbligatorio, il dibattito pubblico può essere sollecitato da Amministrazioni locali e cittadini. Il decreto, in particolare, disciplina le modalità di svolgimento del dibattito pubblico, le tempistiche e le conclusioni che devono pubblicate sul sito dell'Amministrazione aggiudicatrice e allegate al dossier da essa predisposto. Il dibattito pubblico si svolge sul progetto preliminare o sul progetto di fattibilità. Una volta che sarà pubblicato il Dm sui livelli di progettazione, oggetto di dibattito sarà il progetto di fattibilità tecnico-economica o il documento di fattibilità delle alternative progettuali.
Documenti di riferimento
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Codice dei contratti pubblici - Attuazione direttive 2014/23/Ue, 2014/24/Ue e 2014/25/Ue su concessioni e appalti pubblici
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Codice appalti ed ambiente, le regole verdi per partecipare alle gare pubbliche
Le imprese che intendono fornire beni e servizi alla Pubblica Amministrazione devono partecipare a procedure ad evidenza pubblica e rispettare determinati standard di sostenibilità ambientale. Le norme che regolano questi processi sono contenute nel "Codice dei contratti pubblici", recentemente aggiornato con il decreto legislativo 31 marzo 2023 n. 36, in sostituzione del Dlgs 50/2016. Nel Dossier si offre l'esame della disciplina in questione, con un focus speciale relativo ai decreti recanti i criteri ambientali minimi (cd. "Cam") che gli operatori devono osservare. Il documento è aggiornato ai nuovi importi delle soglie comunitarie degli appalti approvate dalla Commissione europea nell’ottobre 2025 e decorrenti dal 2026 e ai nuovi Cam edilizia in vigore dal 2 febbraio 2026
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Appalti ed ambiente (Codice dei contratti pubblici - Cam/Criteri ambientali minimi)
L'area dedicata al Codice dei contratti pubblici (Dlgs 36/2023) e provvedimenti satellite (tra cui quelli relativi ai servizi pubblici locali di rilevanza economica). Un sistema normativo che, in recepimento delle direttive Ue su appalti pubblici e contratti di concessione, impone il conseguimento di obiettivi di sostenibilità ambientale ed energetica. Con i testi ragionati ed aggiornati di tutti i "criteri ambientali minimi" (cd. "Cam") cui specifici beni e servizi devono rispondere per poter efficacemente partecipare alle gare pubbliche.
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Appalti di grandi opere - Regolamento recante modalità di svolgimento, tipologie e soglie dimensionali delle opere sottoposte a dibattito pubblico - Articolo 22 del Dlgs 50/2016