Milano, 21 agosto 2018 - 09:35

Dibattito pubblico sulle grandi opere, dal 24 agosto 2018 via alla disciplina

Sono in vigore dal 24 agosto 2018 le disposizioni che regolano il funzionamento del dibattito pubblico sugli appalti delle grandi opere strategiche.

La regolamentazione del dibattito pubblico stabilita dal Dpcm 10 maggio 2018, n. 76 emanato in attuazione dell'articolo 22 del Dlgs 50/2016 (Codice dei contratti pubblici). Il provvedimento ha individuato le grandi opere e le relative soglie dimensionali per le quali scatta il dibattito pubblico quando sono oggetto di appalti pubblici. Tra le soggette a dibattito pubblico si segnalano i tronchi ferroviari per il traffico a grande distanza, con un tracciato sopra i 30 km (e comunque con un valore di investimento superiore a 500 milioni di euro), nonché le infrastrutture energetiche (di valore sopra i 300 milioni di euro) e le linee elettriche aeree di tensione pari o superiore a 380 kV e con tracciato superiore a 40 km. Se le opere ricadono in zone patrimonio Unesco o in parchi nazionali o regionali o aree marine protette le soglie sono dimezzate.

In determinati casi, anche se non è obbligatorio, il dibattito pubblico può essere sollecitato alla Amministrazione appaltante da parte di Amministrazioni locali e cittadini. Oltre a individuare le opere soggette a dibattito pubblico il Dpcm 76/2018 disciplina modalità di svolgimento, tempistiche e conclusioni che devono pubblicate sul sito dell'Amministrazione aggiudicatrice e allegate al dossier da essa predisposto. Il dibattito pubblico si svolge sul progetto preliminare o sul progetto di fattibilità. Quando sarà pubblicato il decreto sui livelli di progettazione, oggetto di dibattito sarà il progetto di fattibilità tecnico-economica o il documento di fattibilità delle alternative progettuali.

Documenti di riferimento

  • Dlgs 18 aprile 2016, n. 50

    Codice dei contratti pubblici - Attuazione direttive 2014/23/Ue, 2014/24/Ue e 2014/25/Ue su concessioni e appalti pubblici

  • Appalti ed ambiente (Codice dei contratti pubblici - Cam/Criteri ambientali minimi)

    L'area dedicata al Codice dei contratti pubblici (Dlgs 36/2023) e provvedimenti satellite (tra cui quelli relativi ai servizi pubblici locali di rilevanza economica). Un sistema normativo che, in recepimento delle direttive Ue su appalti pubblici e contratti di concessione, impone il conseguimento di obiettivi di sostenibilità ambientale ed energetica. Con i testi ragionati ed aggiornati di tutti i "criteri ambientali minimi" (cd. "Cam") cui specifici beni e servizi devono rispondere per poter efficacemente partecipare alle gare pubbliche.

  • Codice appalti ed ambiente, le regole verdi per partecipare alle gare pubbliche

    Le imprese che intendono fornire beni e servizi alla Pubblica Amministrazione devono partecipare a procedure ad evidenza pubblica e rispettare determinati standard di sostenibilità ambientale. Le norme che regolano questi processi sono contenute nel "Codice dei contratti pubblici", recentemente aggiornato con il decreto legislativo 31 marzo 2023 n. 36, in sostituzione del Dlgs 50/2016. Nel Dossier si offre l'esame della disciplina in questione, con un focus speciale relativo ai decreti recanti i criteri ambientali minimi (cd. "Cam") che gli operatori devono osservare. Il documento è aggiornato ai nuovi importi delle soglie comunitarie degli appalti approvate dalla Commissione europea nell’ottobre 2025 e decorrenti dal 2026 e ai nuovi Cam edilizia in vigore dal 2 febbraio 2026

  • Dpcm 10 maggio 2018, n. 76

    Appalti di grandi opere - Regolamento recante modalità di svolgimento, tipologie e soglie dimensionali delle opere sottoposte a dibattito pubblico - Articolo 22 del Dlgs 50/2016