Milano, 14 maggio 2019 - 11:19

Inceneritori e "Sblocca Italia", in pista Ddl per allargamento poteri Regioni

Il 10 maggio 2019 è stato assegnato alla Commissione Ambiente della Camera un Ddl che modifica la procedura di "mappatura" del fabbisogno di inceneritori di rifiuti ricalibrando i poteri tra Stato e Regioni.

Il Ddl in parola (atto Camera n. 1446) intende modificare l'articolo 35 del Dl 133/2014 convertito dalla legge 164/2014 che ha disegnato il sistema di mappatura del fabbisogno impiantistico degli inceneritori a livello nazionale cui è seguito il Dpcm 10 agosto 2016 che ha stabilito quanti impianti andrebbero realizzati per singola Regione. La proposta di legge – considerato che l'attuale normativa non ha prodotto effetti significativi intende ricalibrare le competenze tra Stato e Regioni (anche in ossequio al Dlgs 152/2006 che prevede la pianificazione regionale in materia di rifiuti e l'autosufficienza nella gestione dei rifiuti urbani).

Secondo quanto previsto dal Ddl 1446 allo Stato spetterebbe sempre il compito di definire (con futuro Dpcm) la capacità complessiva di trattamento di rifiuti urbani e assimilati degli impianti di incenerimento e di recupero in esercizio, indicando gli impianti da realizzare nelle Regioni per coprire il fabbisogno e il relativo programma. Spetterà però poi alle Regioni – non più allo Stato con potere calato dall'alto — dare attuazione a tale programma definito a livello statale, con un eventuale e residuale intervento sostitutivo dello Stato alla Regione inadempiente. Resta il "nodo Vas": il Ddl non prevede che il futuro Dpcm come strumento di pianificazione sia sottoposto a valutazione ambientale strategica come sembrerebbe necessario dopo la sentenza della Corte Ue 8 maggio 2019, causa C-305/18.

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