Milano, 10 settembre 2020 - 09:25
(ultimo aggiornamento: 10 settembre 2020 - 14:12)

Rifiuti sanitari, l'emergenza diventa regola

Il Ddl "semplificazioni" approvato definitivamente dal Parlamento il 10/9/2020 conferma, anche per il periodo post Covid-19, l'applicazione della norma emergenziale che sottopone i rifiuti sanitari infettivi sterilizzati in situ al regime dei rifiuti urbani.

La novità, che dopo essere stata introdotta dal Senato nel testo approvato il 4 settembre 2020 è stata confermata dalla Camera il 10 settembre 2020, è prevista dall'articolo 63-bis del Ddl n. 2648 ("Conversione in legge, con modificazioni, del Dl 16 luglio 2020, n. 76, recante misure urgenti per la semplificazione e l'innovazione digitale") e passa dalla modifica della norma, recentemente introdotta dal decreto "liquidità" (articolo 30-bis, Dl 23/2020), secondo la quale i rifiuti sanitari a solo rischio infettivo assoggettati a procedimento di sterilizzazione effettuato presso le strutture sanitarie pubbliche e private vengono assoggettati al regime dei rifiuti urbani.

Così facendo, il Parlamento ha escluso che per i rifiuti in questione possa considerarsi vigente la condizione, stabilita dal regolamento sui rifiuti sanitari (Dpr 254/2003) ai fini dell’assimilazione, del loro avvio a incenerimento o, nel caso di carenza di impianti e previa autorizzazione regionale, a discarica.

Il Ddl n. 2648 approvato prevede che da tale disposizione venga espunto l'inciso che limita l'applicazione della disciplina "fino a trenta giorni dopo la dichiarazione di cessazione dello stato di emergenza sanitaria".

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