Solare termico in Italia. Assolterm: “riscoprire l'acqua calda”
Perchè una tecnologia come il solare termico, vantaggiosa per tutti a livello economico, occupazionale, imprenditoriale e ambientale, stenta a decollare in Italia?
Se ne è parlato il 20 aprile scorso nel corso di una tavola rotonda promossa dall'associazione dei produttori e installatori di solare termico (Assolterm).
L'incontro, organizzato durante l'assemblea annuale dell'associazione, si è trasformato in un'occasione per rivedere i vantaggi di questa tecnologia alla luce delle difficoltà riscontrate nel nostro Paese e, soprattutto, per sottolineare come un'associazione possa promuovere una visione vantaggiosa per i suoi membri e per la collettività, e delle azioni da intraprendere.
Se, infatti, l'obiettivo nazionale è quello di ridurre la dipendenza energetica, di ridurre le emisioni di CO2, di creare occupazione diffusa sul territorio (installatori), di rinforzare il ruolo di aziende che già esportano una parte della loro produzione, il solare termico offre un'opportunità che non ha pari. Non a caso nazioni come l'Austria, la Germania e più recentemente la Francia, campione europeo dell'energia nucleare, hanno già abbracciato questa tecnologia.
Per una famiglia di quattro persone l'adozione di impianto solare di produzione di acqua calda implica un risparmio di 1380 euro/anno (calcolato sui prezzi attuali del metano). In conseguenza i tempi di ritorno sull'investimento sono più rapidi se messi a confronto con altre tecnologie che richiedono investimenti iniziali maggiori. Perdipiù, a parità di energia prodotta, lo spazio occupato dagli impianti è molto contenuto.
In Italia questi vantaggi non sono sfuggiti ad alcune regioni che hanno adottato varie misure a favore del solare termico (di cui rendiamo conto nell'area Nel territorio in Incentivi e agevolazioni locali). Ma le esitazioni legate alla messa in opera degli incentivi nazionali e di una serie di decreti attuativi hanno addirittura paralizzato l'iniziativa locale, come è il caso dell'accordo volontario per il solare termico in Toscana. Poiché, nella maggior parte dei casi, diversi tipi di incentivi non sono cumulabili, sia gli utenti finali che le autorità regionali aspettano il consolidamento delle iniziative nazionali. Risultato, i primi rimandano la propria scelta di investimento, le seconde prevedono di rivedere i propri schemi incentivanti.
Ma prima ancora di essere riconducibili alle esitazioni di politica industriale ed economica, i limiti alla penetrazione del solare termico sono di ordine culturale: manca una conoscenza diffusa delle opportunità economiche e dell'affidabilità del solare termico. In conclusione, l'associazione dei produttori e degli impiantisti deve farsi promotrice di un azione di sensibilizzazione degli utenti finali, azione che potrebbe avvalersi dell'aiuto degli enti locali in comuni che hanno una popolazione inferiore a 10.000 abitanti. A seguito della tavola rotonda, l'assemblea dell'associazione che si è svolta nel pomeriggio a porte chiuse, doveva precisare e scegliere le azioni da intraprendere. Per ovviare alle difficoltà, la filiera stringe i ranghi e prepara la riscoperta dell'acqua calda.