Milano, 12 marzo 2009 - 00:00

Il futuro energetico dell'Italia secondo il Wwf, più efficienza energetica e rinnovabili

E' stato presentato stamattina a Roma il dossier del Wwf intitolato “Cambiamenti climatici, ambiente ed energia: linee guida per una strategia nazionale di mitigazione e adattamento”.

Nel dossier l'associazione ambientalista delinea gli imperativi che il nostro Governo dovrà seguire per fronteggiare il riscaldamento terrestre. “E non si tratta della voce degli ambientalisti” ha dichiarato Gianfranco Bologna, direttore scientifico del WWF Italia “ma di quella dei massimi esperti del settore, che indica la via da seguire per uscire dalla crisi energetica e climatica”.

Secondo il Comitato scientifico del Wwf il futuro energetico del nostro Paese dovrà essere realmente tricolore, ma dando più spazio al "verde" delle rinnovabili e al "bianco" dell'efficienza energetica, a discapito del "rosso", che nel grafico delineato da Bologna rappresenta i combustibili fossili. Di qui la ricetta: — 50% dei consumi, -50% delle fonti fossili, fonti rinnovabili più che triplicate entro il 2030 (con investimento iniziale ampiamente ricompensato dalla convenienza a medio termine), per uno scenario complessivo in cui il fabbisogno energetico nazionale sia assicurato per metà da fonti rinnovabili e per l'altra metà dai combustibili fossili.

“Perché a monte dei grandi problemi dell'umanità c'è sempre l'energia” ha dichiarato Vincenzo Balzani, professore di Chimica dell'Università di Bologna. “Ogni prodotto infatti contiene una certa quantità di energia necessaria per realizzarlo. Pensate solamente che ogni secondo nel mondo si consumano circa 1000 barili di petrolio”.

“E continuando a consumare energia sui livelli di crescita attuali (+2% l'anno)” aggiunge Balzani “esauriremo entro il 2050 tutte le risorse non rinnovabili, uranio compreso. Da questo si deduce con facilità perché è necessario compiere questo passo verso le energie rinnovabili”.

“Basta calcolare che un'ora di sole ci rende l'energia necessaria al Pianeta per un anno” conclude Balzani “Ora è vero che durante la fase di produzione si perde parte di questa efficienza, ma bisogna ricordare che l'energia solare è ovunque, quindi è l'unica che ci garantisce l'indipendenza energetica. E basterebbe coprire lo 0,8% del territorio italiano con pannelli solari fotovoltaici per soddisfare l'intero fabbisogno energetico del nostro Paese”.

“I consumi energetici in Italia sono equamente divisi tra trasporti, usi domestici e industria” dice Sergio Ulgiati, professore di analisi del ciclo di vita presso il Dipartimento Scienze per l’Ambiente dell'Università Parthenope Napoli “e il primo intervento da realizzare è migliorare l'efficienza energetica in ognuno di questi comparti”.

“Ad esempio nell'industria gli usi termici rappresentano gran parte degli usi finali” continua Ulgiati. “Basterebbe impiegare i pannelli solari termici pensando a una conversione del 5% annuo, che garantirebbe rientri economici a breve termine (due anni), minore consumo di energia e ricadute strepitose sul mercato del lavoro”.

“In Italia esiste una legge, la n. 115, approvata dal Parlamento nel maggio 2008 relativa all'efficienza degli usi finali dell'energia e i servizi energetici” aggiunge Ulgiati “purtroppo a distanza di mesi mancano ancora i decreti attuativi”.

“Per capire l'importanza degli interventi di efficienza energetica anche dal punto di vista economico basta dare un'occhiata ai calcoli che abbiamo fatto per la città di Roma” conclude Ulgiati. “La capitale consuma 16,55 MTEP (milioni di tonnellate equivalenti di petrolio) ogni anno, calcolando sia i consumi diretti, sia quelli indiretti che quelli relativi a cibo e beni materiali. Investendo in efficienza energetica ed energie rinnovabili sarebbe possibile risparmiare 2,22 MTEP ogni anno, che corrisponderebbero a circa l'1% del Pil di Roma”.