Milano, 10 marzo 2009 - 00:00

Pompe di calore geotermiche, primi lenti passi anche in Italia

In Italia sono ancora poco utilizzate, ma in altri Paesi, come Svezia, Canada e Svizzera, le pompe di calore geotermiche sono una realtà consolidata ormai da anni.

In Svezia infatti ce ne sono in circolazione più di novantamila mentre in Svizzera quasi una villetta su cinque si è dotata di un impianto del genere. Si tratta un sistema di climatizzazione che sfrutta la differenza di calore tra l'ambiente esterno e il terreno o l’acqua di un lago, di un fiume o di una falda (per le spiegazioni tecniche leggere Pompe di calore geotermiche) che permette di risparmiare fino al 40-50% della spesa sulle bollette.

Attualmente, in Italia, impianti di questo tipo sono presenti soprattutto nel Trentino Alto Adige e in particolare a Bolzano. Per le pompe di calore geotermiche è possibile ottenere anche la detrazione fiscale del 55% riservata agli interventi di ristrutturazione efficiente delle abitazioni.

Tuttavia il nostro Paese sconta un pesante ritardo per questo genere di impianti, che allo stato attuale rappresentano solo l'8% della produzione geotermica italiana.

Alcune iniziative interessanti però si possono iniziare a registrare anche da noi: primo fra tutti l'impianto di Corsico, alle porte di Milano, e quello di Parma, due installazioni situate entrambi presso centri commerciali Ikea.

Quello di Corsico, con 304 sonde geotermiche, è uno degli impianti più grandi d'Europa e secondo i calcoli dei suoi costruttori l'investimento sarà ripagato in circa dieci anni grazie al risparmio di energia da esso garantito, che si attesta intorno al 50%.

Stesso discorso per Parma, un sistema costituito da 213 geosonde chiuse a sviluppo verticale, che permetterà di risparmiare in un anno ben 2 mila barili di petrolio, evitando così l'emissione di un quantitativo di anidride carbonica paragonabile a quello “catturato” da una foresta di oltre 50 mila alberi.

Infine due nuovi impianti che sorgeranno a Roma e nel Canavese, in provincia di Torino. Il primo partirà ad aprile su un lotto di 92 ettari a Roma Nord-Ovest, su cui sorgerà un primo lotto di mille appartamenti che, grazie all'utilizzo di circa 200 geosonde, vedrà garantito circa il 30% della climatizzazione.

Di dimensioni più modeste invece, l'impianto che fornirà energia al complesso "Ninsola", a San Francesco al Campo, dove cinque ville, grazie a un parco di geoscambio composto da 22 sonde, potranno godere di acqua a 22 gradi d'estate e acqua calda sanitaria direttamente prodotta dalle pompe di calore.