Eolico galleggiante, nuove prospettive per l'eolico offshore
In inglese si chiamano “floating wind turbines” e rappresentano una delle più interessanti frontiere di sviluppo dell'energia eolica offshore.
Si tratta di un progetto datato un paio di anni e ideato del professore Paul D. Sclavounos, del Massachusetts Institute of Technology, in collaborazione con il National Renewable Energy Laboratory (NREL).
Le “floating wind turbines” sono sostenute da piattaforme galleggianti legate con enormi catene al fondo marino (fino a 700 metri di profondità) e sono in grado di sfruttare i forti venti che battono lontano dalle coste. L'idea, infatti che sta alla base dell'eolico galleggiante è di sistemare le turbine lontano dalle coste, sia per sfruttare la maggiore forza dei venti sia per evitare una delle critiche più diffuse rivolte all'eolico offshore – solitamente sistemato in acque molto basse — ovvero il fatto di avere un forte impatto paesaggistico.
Molti si chiederanno se questi congegni sapranno resistere in condizioni atmosferiche tanto avverse. Ma secondo i loro ideatori, non c'è da preoccuparsi, le turbine fluttuanti sono in grado di resistere anche a forti mareggiate provocate da uragani.

Negli ultimi due anni sono stati annunciati diversi progetti “prototipo” di eolico galleggiante. Primo fra tutti quello di Siemens e Norsk Hydro che dovrebbe sorgere di fronte alle coste norvegesi del Mar del Nord. Un prototipo che, se darà i risultati auspicati, consentirà di costruire un vero e proprio impianto composto da ben duecento turbine da 5 megawatt l'una entro il 2014.
Sempre ne Mar del Nord dovrebbe nascere il progetto di Sway, un’azienda norvegese che intende installare le proprie turbine in fondali tra i gli 80 e i 300 metri di profondità.
L'eolico galleggiante sbarcherà presto anche in Italia grazie all'invenzione della tedesca Blue H Technologies. Si tratta di una turbina che sfrutta la struttura base delle piattaforme petrolifere e che non necessita di essere ancorata al fondale marino.
Infine il progetto del team giapponese della Kyushu University composto di unità galleggianti di forma esagonale all’interno delle quali verranno sistemati generatori eolici e fotovoltaici di circa sei metri quadrati. Un impianto molto particolare dotato di luci a LED che, proiettando la loro luce in acqua, favoriranno la crescita delle alghe, le quali in cambio assorbiranno anidride carbonica e attireranno pesci. Per manetenere efficienti e pulite le celle solari verrà utilizzata invece l’acqua del mare pompata in superficie grazie all’energia prodotta dalle turbine eoliche. L’acqua prelevata, essendo ricca di minerali, favorirà, una volta utilizzata per l’operazione di pulizia sulle celle, la crescità delle alghe mentre la luce a LED garantirà la crescita del fitoplancton.
Ora, la notizia più recente riguarda invece la portoghese Energias de Portugal e la statunitense Principle Power che “hanno siglato un memorandum di intesa per la realizzazione in Portogallo della prima turbina eolica offshore galleggiante al mondo”. Per ora non sono stati chiarite le specifiche del progetto, l'unica cosa certa è che la prima fase del progetto consisterà nell'installazione di una turbina “prototipo”. Adesso bisognerà vedere chi, in questa lunga lizza di concorrenti, taglierà per primo l'ambito traguardo del primo impianto eolico galleggiante mai costruito.