Le prospettive dell'eolico offshore. In Italia le potenzialità ci sono, ma per ora non decolla
In paesi come la Gran Bretagna, la Danimarca e l'Olanda l'energia eolica offshore fa la parte del leone mentre in Italia proprio non si decide a decollare.
E' quanto emerge da un rapporto presentato nei giorni scorsi dall'European Wind Energy Association (EWEA), l'associazione europea dell'energia del vento.
Attualmente il 39% dei parchi marini operativi nelle acque comunitarie sono collocati in Gran Bretagna, il Paese che finora ha maggiormente investito nell'eolico offshore.
Secondo uno studio condotto dal britannico Department for Energy and Climate Change entro il 2020 tutta l’elettricità necessaria alle famiglie della Gran Bretagna potrebbe essere ricavata proprio da questa fonte energetica. In base ai calcoli effettuati dal ministero britannico potrebbero essere infatti costruite altre 5000-7000 nuove turbine eoliche al largo delle coste britanniche. La potenza installata complessiva del Paese potrebbe così passare dagli attuali 8 gigawatt a un totale di circa 33 gigawatt.
Oltre alla Gran Bretagna, anche la Danimarca (28% degli impianti europei), l'Olanda (17%) e la Svezia (9%) si fanno decisamente notare in questo settore, ma secondo l'EWEA lo scenario nel 2015 cambierà completamente con la Germania che si farà sotto e che in pochi anni arriverà a una quota del 30% degli impianti installati nell'Ue, scavalcando anche la Gran Bretagna. Caleranno invece la Danimarca (dal 28% al 3%) e l'Olanda (dal 17% all'8%) mentre entreranno in scena nuovi paesi produttori, come ad esempio la Spagna.

Allo stato attuale l'Italia è molto indietro rispetto agli altri paesi europei con un'unica installazione marina, una turbina al largo della costa di Brindisi. Secondo l'Ewea il nostro Paese potrà fare un deciso passo in avanti nei prossimi anni arrivando a coprire il 2% dell'intero mercato comunitario.
In base a un documento presentato a giugno 2008 dal Governo italiano al Parlamento europeo, l'eolico marino avrebbe un forte potenziale nel nostro Paese, potendo raggiungere nei prossimi cinque anni 500 MW, e addirittura 2.000 MW nel 2020. In testa, tra le regioni maggiormente avvantaggiate, ci sarebbe la Puglia, seguita da Marche, Sicilia e Sardegna.
Ad aiutare la crescita del settore c'è sicuramente la notizia del lancio sul mercato di una nuova turbina eolica (Multibrid M5000) ideata dalla francese Areva. Si tratta di un congegno appositamente disegnato per gli impianti offshore. Una turbina da 5 megawatt di potenza in grado di fornire energia a circa 5000 appartamenti.
Fino ad ora infatti le turbine impiegate negli impianti offshore erano le stesse usate a terra. Non essendo quindi ottimizzate per l’uso in mare, i costi crescevano enormemente, poiché i congegni impiegati a terra sono relativamente pesanti e hanno costi di manutenzione e d’installazione molto elevati.
Le nuove Multibrid M5000 saranno dotate di un nuovo sistema che le renderà resistenti all’acqua e avranno un design più semplice e leggero. Saranno testate per la prima volta proprio in un impianto eolico tedesco, che sarà realizzato nei prossimi anni a 45 chilometri dall’isola di Borkum.