Milano, 5 giugno 2009 - 00:00

Nel 2008 gli investimenti in rinnovabili superano quelli in fonti fossili

Nel 2008, per la prima volta, gli investimenti in energie rinnovabili hanno superato quelli in combustibili fossili: è quanto emerge da un rapporto pubblicato dalle Nazioni Unite.

Si chiama Global Trends in Sustainable Energy ed è uno studio realizzato dalla londinese New Energy Finance (NEF) per l'Onu. Nel 2008 eolico, solare e oltre fonti di energia rinnovabile hanno attratto circa 100 miliardi di euro d'investimenti contro i 78 spesi per gas naturale e carbone, un terzo dei quali sono stati impiegati in Gran Bretagna e nei paesi dell'Unione Europea.

La maggiore crescita degl'investimenti è stata registrata in Cina, India e altri paesi in via di sviluppo, i quali sono stati rapidi a intercettare la tendenza ad abbandonare i combustibili fossili nei Paesi occidentali a causa dei cambiamenti climatici.

Le Nazioni Unite credono sia necessario investire in energie pulite circa 535 miliardi di euro tra il 2009 e il 2011, anche se l'inizio di quest'anno non è stato estremamente positivo per il settore, con un calo del 53% rispetto all'anno precedente (9,5 miliardi di euro).

Calcolando anche gli investimenti in efficienza energetica, nel 2008 sono stati spesi oltre 110 miliardi di dollari in tutto il mondo per le energie rinnovabili, anche se si è registrato un calo del 51% dei capitali di provenienza pubblica.

L'energia eolica rappresenta il settore leader degl'investimenti con circa 37 miliardi di euro, seguito a ruota dal solare (24 miliardi di euro). L'Europa rimane per ora il centro di tali manovre economiche (35 miliardi di euro con una crescita del 2% rispetto al 2007), ma nel complesso sono i paesi in via di sviluppo dove si registra la crescita maggiore (+27% per un totale di 26 miliardi di euro), con la Cina che guida la classifica (11 miliardi di euro principalmente in vento e biomasse).

Sono molti i casi di "Green New Deal" (pacchetti legislativi atti a stimolare l'economia attraverso la lotta ai cambiamenti climatici) in giro per il mondo, ma nonostante ciò NEF e Onu si dicono allarmate per l'improvviso calo registrato nel primo quarto del 2009. Sembra però che non ci sarà da preoccuparsi ancora a lungo. Secondo Michael Liebreich, direttore esecutivo di NEF, già nel secondo quarto di quest'anno ci sono evidenti segnali di ripresa che indicano come entro la fine del 2009 gli investimenti in energie pulite potrebbero raggiungere quota 67-82 miliardi di euro, una cifra comunque inferiore rispetto a quella fatta registrare nel 2008.

Sia Nef che le Nazioni Unite si augurano comunque che la politica faccia ulteriori passi in avanti per stimolare la crescita degl'investimenti in energie rinnovabili. Tra questi il supporto pubblico alle banche per far crescere i prestiti rivolti al settore, l'esenzione dalle tasse e la creazione di una struttura per i cosiddetti "Green Bond" (obbligazioni verdi).

Tutti interventi, però, che vanno messi in campo immediatamente e non fra qualche anno. "Molte delle politiche per raggiungere la crescita nel medio-termine esistono già" dice infatti Liebreich. "Ma si pone troppa enfasi, tra alcuni policy-makers, sulla necessità di supportare questi meccanismi, e non abbastanza sull'urgente bisogno di investitori".

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