Milano, 7 settembre 2009 - 00:00

I costi imprevisti del nucleare finlandese colpiscono la francese Areva. Un monito per l’Italia

Doveva costare 2,3 miliardi di euro ed essere completato nel 2009: il reattore Epr di Olkiluoto, in Finlandia, costerà almeno il doppio e non è chiaro se e quando sarà terminato.

E' quanto emerge dalle dichiarazioni di Anne Lauvergeon, direttore esecutivo di Areva, la società francese che sta realizzando l'impianto finlandese. Allo stato attuale, infatti, non è possibile prevedere quanto verrà a costare il reattore al termine dei lavori di costruzione.

Nel solo primo semestre del 2009 le spese impreviste per Olkiluoto3 si sono aggirate sui 550 milioni di euro portando l'extra-budget oggi prevedibile a 2,6 miliardi di euro. Risultato: profitti operativi quasi azzerati, che sommati ai tre anni di ritardo sui lavori rappresentano uno scenario a dir poco preoccupante.

Ma perché all'Italia dovrebbero interessare i profitti di un'azienda francese? Semplice, perché anche l'Italia, con l'accordo stipulato a febbraio con la Francia, ha deciso di costruire quattro reattori Epr sul proprio suolo (con buone probabilità in partnership con Areva). 

Non solo. Pensate forse che i problemi di sicurezza riscontrati nel cantiere, i ritardi nei lavori, le diatribe economiche per la definizione delle responsabilità fra Areva e Tvo, l'azienda finlandese che ha commissionato il lavoro, si abbatteranno solo sui profitti delle aziende? Neanche per sogno. I miliardi di euro in surplus saranno pagati in bolletta dai consumatori finlandesi. Stesso discorso per i contribuenti francesi, proprietari del 91% di Areva.

Sicuramente un monito importante per il nostro paese.