Tariffa onnicomprensiva, mancano i criteri di tracciabilità degli oli vegetali puri
Nonostante le importanti novità apportate dalla legge 23 luglio 2009, n. 99, rimangono ancora pesanti incognite nel settore delle agroenergie.
Infatti la legge 99/2009 ha ridefinito i coefficienti per il calcolo dei Certificati Verdi e alcune tariffe onnicomprensive relative all’energia elettrica prodotta da biomasse. Ma ha anche cancellato il concetto stesso di “filiera corta” dal meccanismo della Tariffa onnicomprensiva, che ha come beneficiari gli impianti fino a 1 MW. Invece per gli impianti al di sopra di questa taglia, incentivati attraverso il sistema dei Certificati Verdi, la filiera corta rimane valida, anche se i criteri che la regolano dovranno essere definiti da un decreto attuativo, atteso ormai da quasi due anni. Purtroppo la bozza di questo decreto giace ancora sul tavolo del Ministero delle politiche agricole e forestali.
Per quanto riguarda la Tariffa onnicomprensiva, la legge 99/09 riconosce 0,28 € / kWh agli impianti alimentati a biogas, biomasse e oli vegetali puri (tracciabili attraverso il sistema integrato di gestione e di controllo previsto dal regolamento CE n. 73/2009). Una tariffa inferiore, pari a 0,18 € / kWh, è invece attribuita all’energia da gas da discarica, gas residuati dai processi di depurazione e biocombustibili liquidi che non rientrano tra gli oli vegetali puri tracciabili secondo il regolamento europeo.
Rispetto alla tariffa che può essere riconosciuta agli oli vegetali, diventa dunque discriminante il problema della tracciabilità, che non può invece essere applicata poiché i criteri e le caratteristiche non sono stati fissati e dovranno anch’essi essere affrontati da un applicativo. Si ritiene che il contenitore normativo opportuno dovrebbe essere lo stesso decreto attuativo che affronterà la filiera corta. In pratica il futuro decreto, dovrebbe stabilire sia le regole per la filiera corta per gli impianti sopra a 1 MW, sia i criteri di tracciabilità per gli oli vegetali puri utilizzati in impianti fino a 1 MW.
E’ questa la lettura che dà della materia il numero di settembre del trimestrale “Energia rinnovabile", supplemento del noto mensile “L’informatore agrario”, e che viene confermata anche dal GSE. Ancora una volta non rimane che attendere, a più di due anni dall’introduzione del concetto di filiera corta, che una buona idea riesca a trovare applicazione con i necessari provvedimenti normativi.
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Il supplemento Energie Rinnovabili
nel sito www.informatoreagrario.it