Milano, 27 settembre 2009 - 00:00

Gli imprenditori globali esigono un accordo sui cambiamenti climatici

"La sola cosa che ci manca è il tempo. Il ritardo nell’affrontare il cambiamento climatico non rientra tra le opzioni possibili." Cosi si conclude l'appello presentato a New York da oltre 500 tra le maggiori imprese del pianeta.

Il Comunicato di Copenhagen contro i cambiamenti climatici è stato presentato martedì 22 settembre scorso a New York al segretario generale dell'Onu e ai Capi di Stato riuniti in occasione del Summit annuale dell'organizzazione  L'appello sottoscritto da oltre 500 tra le maggiori imprese che operano in tutti i continenti e provenienti da più di 50 paesi, chiede che i dirigenti di tutti i paesi giungano ad un accordo "forte, equo ed efficace (...) per tener fede agli obiettivi di riduzione a medio e lungo termine ed accelerare la creazione di un’economia a basso tenore di carbonio". 

Inoltre i firmatari dichiarano che "quello attuale è un momento difficile ed impegnativo per il mondo internazionale degli affari. Un esito insoddisfacente della imminente conferenza delle Nazioni Unite di Copenhagen sul cambiamento climatico non potrà che peggiorare la situazione generando incertezze e minare la fiducia". E' quindi essenziale "gettare le basi per una crescita a basso tenore di carbonio ed impedire di intrappolarci in un futuro ad alto tenore di carbonio e senza via di uscita."

Mentre il comunicato è particolarmente vigoroso nel sottolineare l'urgenza di un intervento dei governi a favore del clima, la lista delle misure e delle strategie proposte non esprime grosse novità. Raccoglie l'insieme delle raccomandazioni già espresse nelle conferenze internazionali da Rio de Janiero (1992) in poi, e demanda tutte le responsabilità ai governi. Per quanto riguarda l'efficienza energetica l'approccio suggerito dalle imprese pare inopportunatamente timido poichè mira a "consentire un cambiamento progressivo nell’efficienza energetica". 
 
L'appello è stato promosso dal Gruppo sul cambiamento climatico degli amministratori delegati d'impresa (Corporate leaders group on climate change) coordinato dal Principe di Galles tramite il programma dell'Università di Cambridge sulla leadership per la sostenibilità. Ad oggi, 603 dirigenti d'impresa hanno aderito all'appello tra cui gli italiani di Enel, Indesit e Telecom Italia.