"Buone cattive notizie" dall'agenzia internazionale per l'energia (AIE)
Le emissioni di CO2 diminuiscono del 3% a causa della crisi economica. Ma se la loro crescita dovesse riprendere dopo il 2020 saranno guai ancora più gravi. Ogni anno di ritardo costerà 500 miliardi di dollari.
Il 6 ottobre 2009 l'Agenzia internazionale per l'energia che raggruppa tutti i maggiori paesi industrializzati ad esclusione del Brasile, della Cina e dell'India, ha rilasciato a Bangkok (Thailandia) una sintesi del suo rapporto annuale di analisi degli scenari di probabile evoluzione dei mercati dell'energia e delle politiche energetiche. In questo modo l'agenzia intende dare un segnale forte in attesa della conferenza sul cambiamento climatico che avrà luogo a Copenhagen dal 7 al 18 dicembre di quest'anno.
L'agenzia suona il campanello d'allarme
L'agenzia internazionale per l'energia giudica che, nel 2009, la crisi economica provocherà verosimilmente la maggiore riduzione delle emissioni globali di tutti i tempi (-3%, a fronte di un incremento medio annuale del 3%). Quindi questa "buona cattiva notizia" fornisce uno spunto eccezionale per rimettere il pianeta sulla strada giusta che permetterà per il 2020 un contenimento del riscaldamento climatico entro i 2 °C. Per realizzare questo obiettivo saranno necessari investimenti pari a 10.000 miliardi di dollari (tra lo 0,5 e l'1% del PIL mondiale) tra il il 2010 e il 2030, quasi interamente finanziabili con misure di maggiore efficienza energetica. Perciò, insiste l'agenzia, bisognerà mettere in opera forti misure di politica energetica senza le quali le conseguenze saranno "catastrofiche". A livello economico, ogni anno di ritardo nel realizzare il contenimento genererà un ulteriore costo di 500 miliardi di dollari.
Aumentano quindi i segnali di preoccupazione circa un possibile fallimento della prossima conferenza sui cambiamenti climatici. E' piuttosto sorprendente, infatti, che un'organizzazione intergovernativa tra le più pavide su questi temi si pronunci adottando un linguaggio che ricalca quello che, solo pochi anni fa, veniva ancora deplorato come "catastrofismo ambientalista".
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dal sito dell'Agenzia Internazionale per l'Energia (in inglese)
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dal sito dell'Agenzia Internazionale per l'Energia (in inglese)
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dall'archivio News di Nextville.it
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in Nextville.it
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Conferenza sul cambiamento climatico
il sito predisposto per la conferenza