Milano, 19 ottobre 2009 - 00:00

Cogenerazione a cippato, quando la filiera diventa virtuosa

Nel comune di Cossato, in provincia di Biella, verrà realizzato un impianto di cogenerazione a cippato da 2,8 MW elettrici.

Ma a fare notizia non sono le caratteristiche dell’impianto, che dal punto di vista tecnologico presenta una soluzione standard con turbina a vapore. La vera innovazione consiste nel progetto di filiera energetica integrata, studiata per coprire tutte le fasi che vanno dalla produzione del cippato fino all’approvvigionamento e alla conduzione stessa dell’impianto.

Per gestire al meglio l’intera filiera, è stata costituita la società Pellerei Ago Energia, che vede in prima fila l’impresa torinese Ago Energia in partnership con l’Azienda agricola Fratelli Pellerei. L’approvvigionamento della biomassa è garantito da un contratto quindicennale, che assicura continuità nella fornitura e una giusta remunerazione della materia prima.

Per il funzionamento, l’impianto richiederà circa 35mila tonnellate annue di cippato: più della metà sarà ottenuta direttamente da pioppeti coltivati dall’azienda agricola partner del progetto, mentre il restante deriverà da operazioni di pulizia programmata dei boschi. I pioppi utilizzati per la cippatura sono coltivati con il metodo della SFR (short rotation forestry): la SFR consiste nella coltivazione di specie arboree a rapido accrescimento (come lo sono appunto i pioppi), con densità molto alta di piante per ettaro e con turni di raccolta biennali o quinquennali. La SFR per essere economicamente efficace prevede la completa meccanizzazione dei processi, sia in fase di impianto che in fase di raccolta e trasformazione.

Ma veniamo alle caratteristiche tecniche dell’impianto. Trattandosi di un impianto di cogenerazione, che quindi produce contemporaneamente elettricità e calore, è previsto che l’energia termica sia valorizzata tramite una rete di teleriscaldamento. La valorizzazione economica del calore costituisce un fattore di primaria importanza, poiché la produzione di sola energia elettrica sarebbe poco conveniente sia sotto il profilo dell’efficienza complessiva che della redditività dell’investimento. L’impianto inoltre sarà dotato di sistemi di abbattimento dei fumi, in grado di assicurare emissioni inquinanti ben al di sotto dei valori previsti dalla legge.

Infine sottolineiamo quello che forse è il vero valore aggiunto di questo progetto di filiera energetica, e cioè la creazione e il mantenimento su scala locale di circa 25 posti di lavoro. Per fare un confronto, basti pensare che una centrale a gas da 800 MW può dare lavoro a non più di 50-60 persone. E in questo caso stiamo parlando di un impianto di 2,8 MW di potenza elettrica. E’ l’ennesima dimostrazione di come gli investimenti in energie pulite offrano maggiori opportunità occupazionali rispetto alle fonti fossili e nucleari. 

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