Rapporto GSE sul geotermico, l’Italia è all’avanguardia
Il GSE ha pubblicato il suo primo rapporto sul geotermico italiano, aggiornato al 31 dicembre 2008.

Una peculiarità del geotermoelettrico è la concentrazione territoriale degli impianti, che risultano economicamente competitivi solo nelle aree caratterizzate da particolari “anomalie geotermiche”. In queste zone, che mostrano spesso fenomeni geotermici visibili come geyser e sorgenti calde, il “gradiente geotermico” (il progressivo e costante aumento della temperatura del terreno all'aumentare della profondità) presenta valori ideali per lo sfruttamento geotermoelettrico.
In conclusione, il rapporto del GSE ci mostra lo stato di salute di una fonte energetica strategicamente importante, in grado di soddisfare da sola il 25% del fabbisogno elettrico della Toscana. Ma analogamente all’idroelettrico, il geotermoelettrico presenta un livello tale di maturità da non far presupporre, per l’immediato futuro, nuovi impianti di grande taglia sulla terraferma
Possibili sorprese, invece, potrebbero arrivare dall’esplorazione e dallo sfruttamento delle profondità del Tirreno Meridionale, che racchiude un potenziale inesplorato di geotermico sottomarino stimabile in migliaia di gigawatt. Anche se il rapporto del GSE non fa menzione di questa prospettiva, è proprio di pochi giorni fa la notizia che il gruppo Eurobuilding Spa ha ottenuto, dal ministero dello Sviluppo economico, un permesso quadriennale per ricercare fluidi geotermici nel Tirreno. L’obiettivo dichiarato di Eurobuilding è di realizzare il primo prototipo di impianto geotermoelettrico offshore.
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La geotermia a bassa temperatura
in Nextville (Energie rinnovabili)
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"Il Geotermico. Dati statistici al 31 dicembre 2008".
il rapporto del GSE (in pdf)