Milano, 10 dicembre 2009 - 00:00

Rinnovabili 2020, l’eolico ci può dare di più

La settimana scorsa, proprio alla vigilia del summit di Copenhagen, l’ European Wind Energy Association (EWEA) ha pubblicato un rapporto che delinea la situazione dell’energia eolica in Europa.

Il rapporto, intitolato "Pure power", descrive accuratamente i nuovi obiettivi di produzione di energia eolica proposti dall'Ewea per il 2020 e il 2030, e indica la strada da seguire per raggiungerli, oltre che il loro probabile effetto sul consumo di elettricità, le emissioni di gas serra e l'economia.

Ciò che emerge è che i target fissati dall'Unione Europea saranno sicuramente superati, vista la crescita di nuovi impianti (+8,5% nel 2008) registrata negli ultimi anni e visto che, allo stato attuale delle cose, l'eolico rappresenta la fonte di energia rinnovabile più abbordabile. La nuova direttiva Ue stabilisce che le rinnovabili dovranno coprire entro il 2020 il 20% del fabbisogno energetico. In questo contesto l'eolico dovrebbe garantire il 12% della domanda di elettricità, pari a 180 GW installati, che significherebbe un incremento di 9,6 GW l'anno. Secondo l'Ewea, invece, entro il 2020 l'Unione Europea raggiungerà una potenza installata di 230 GW (190 GW onshore e 40 GW offshore), pari al 14-17% della domanda di elettricità. Questo anche grazie alla crescita esponenziale delle nuove installazioni offshore che passeranno da 1 GW l'anno, come pronosticato per il 2010, a 4,2 GW nel 2020, arrivando a coprire, per quella data, il 28% di nuove installazioni.

Stesso discorso per il 2030, data in cui è previsto il raggiungimento di una capacità installata di 400 GW (250 GW onshore e 150 offshore) contro i 300 GW precedentemente prospettati dalla stessa Ewea, pari al 26-34% della domanda di elettricità. Secondo l'associazione, inoltre, a quella data, nonostante la netta differenza di capacità che si riscontrerà tra onshore e offshore, quest'ultimo produrrà quasi la stessa quantità di energia del primo (592 TWh onshore contro i 563 TWh offshore) grazie alla maggiore capacità delle turbine.

Il rapporto "Pure power" stila anche una classifica dei paesi europei sulla base della potenza di energia eolica installata in rapporto alla superficie (MW di potenza installata ogni 1000 chilometri quadrati di superficie), dove risulta essere in testa la Danimarca (73,8), seguita da Germania (67), Paesi Bassi (53,6), Spagna (33,2), Portogallo (31) e Irlanda (14,3) tutte sopra la media europea (14) di densità di energia eolica. Appena al di sotto della media, invece, il Lussemburgo (13,5), la Gran Bretagna (13,2), il Belgio (12,6) e l'Italia (12,4).

Secondo l'Ewea la densità di energia eolica è il miglior parametro per misurare e comparare la capacità dei differenti paesi di sfruttare il loro potenziale eolico. Se infatti gli otto paesi più estesi dell'Unione Europea avessero la stessa densità di impianti della Danimarca, sarebbero in grado di produrre energia elettrica sufficiente a soddisfare il 19% della domanda europea e a evitare l'emissione in atmosfera di 362 milioni di tonnellate di emissioni di anidride carbonica, pari al 30% dell'obiettivo Ue per il 2020.

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