Milano, 14 dicembre 2009 - 00:00

Verona, quando lo stadio diventa centrale solare

E' stato inaugurata venerdì scorso la nuova copertura fotovoltaica dello Stadio Bentegodi di Verona, in assoluto la più grande mai costruita su un impianto sportivo in Italia.

Oltre 13.300 pannelli solari fotovoltaici installati che saranno in grado di produrre all'incirca 1 megawatt di energia, garantendo il fabbisogno di 400 appartamenti e riducendo le emissioni di anidride carbonica di oltre 550 tonnellate.

Si tratta di un'iniziativa del Comune di Verona, interamente finanziata dalla società Agsm, la municipalizzata che effettua il servizio di vendita dell'energia, del gas e del teleriscaldamento nella città veneta, che ha investito nell'impianto 4 milioni di euro.

La centrale si estende su una superficie di 9.645 metri quadrati rispetto ai 17.939 di copertura totale e ha consentito di restaurare il tetto dello stadio, la cui manutenzione risultava essere inefficiente e molto costosa da mantenere, trasformandola in una struttura ad alta efficienza con bassi costi di manutenzione.  

L'idea di utilizzare gli impianti sportivi per realizzare strutture del genere non è assolutamente nuova, basti pensare allo stadio di Berna o a quello taiwanese di Kaoshiung, tanto per citare gli esempi più eclatanti. Il vantaggio di strutture del genere è rappresentato dal fatto che trattandosi d'impianti integrati non devono sottostare alle procedure di valutazione di impatto ambientale. Inoltre gli stadi coprono superfici molto vaste e si trovano generalmente in zone sgombre di fabbricati, garantendo così una costante e intensa esposizione al sole. La copertura fotovoltaica dello stadio di Verona è, allo stato attuale, una delle più grandi al mondo.

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