Il bollettino “Incentivazione delle fonti rinnovabili con il sistema dei Certificati Verdi”, redatto dal GSE e aggiornato al 30 giugno 2009, contiene molti dati indicativi - e alcune sorprese - sullo stato di salute dell’energia verde prodotta in Italia

In particolare il rapporto del GSE, così come previsto dal “Decreto rinnovabili” del 18 dicembre 2008, ha il compito di analizzare, con cadenza annuale e aggiornamenti semestrali: il mercato dei
Certificati Verdi, il meccanismo della
Tariffe onnicomprensive e delle
qualificazioni IAFR. Ricordiamo che la qualifica IAFR (Impianti Alimentati da Fonti Rinnovabili) costituisce un prerequisito per l’ottenimento sia dei Certificati Verdi che della Tariffa onnicomprensiva.
Ma poiché il meccanismo della Tariffa è operativo solo da pochi mesi, il documento del GSE non fornisce dati precisi su questo incentivo, rimandando al successivo bollettino semestrale per tutte le informazioni aggiornate.
Nonostante questa lacuna, il bollettino del GSE ci mostra una
realtà dinamica e in continua espansione. Nel 2008, l’energia incentivata con i
Certificati Verdi è ammontata a quasi
11 TWh, con una
crescita del 40% rispetto al 2007. Come di consueto, la maggior parte dei Certificati è stata assegnata a impianti idroelettrici (38,6%) ed eolici (33,5%), seguiti a distanza dagli impianti geotermoelettrici (8,8%), a biogas (8,7%), a bioliquidi (4,7%) e a biomasse solide (3,7%).
Ancor più interessanti i numeri sugli impianti qualificati IAFR: alla data del 30 giugno 2009, risultano complessivamente
1.936 impianti con qualifica, per un totale di ben
12.939 MW di potenza installata. Queste cifre comprendono sia gli impianti IAFR in esercizio sia quelli in progetto. Particolarmente utili risultano i dati disaggregati forniti dal GSE: infatti se i numeri sugli impianti qualificati “
in esercizio” ci danno il quadro del parco rinnovabile esistente (a esclusione del fotovoltaico che beneficia del Conto energia), quelli sugli impianti qualificati “
in progetto” costituiscono un prezioso indicatore delle tendenze in atto sul fronte delle tecnologie e del mercato delle rinnovabili.
Nota bene: dal momento che la qualifica IAFR, in questo secondo caso, riguarda degli impianti che esistono solo sulla carta (“in progetto”, appunto), lo stesso GSE precisa che non si può prevedere con certezza quante di tali iniziative andranno in porto e in che tempi, date le molteplici ragioni che potrebbero rallentarne o ostacolarne la realizzazione.

E qui ci sono
alcune sorprese: per numero di impianti – di nuova costruzione — qualificati "in progetto" al 30 giugno 2009, l’
eolico (236 impianti per 3.524 MW) guida la classifica insieme agli impianti “
a bioliquidi” (223 impianti per 1.378 MW). Selezionando, tra questi impianti, soltanto quelli di potenza fino a 1 MW, risulta addirittura che gli impianti a bioliquidi (141)
superano quelli eolici (135).
Il GSE tiene a sottolineare che “la voce bioliquidi può anche essere interpretata come
oli vegetali”, poiché “la loro incidenza sui bioliquidi relativamente agli impianti qualificati è pari al 97%”. Insomma, la produzione di elettricità da olio vegetale sta conoscendo una notevole diffusione, a conferma del ruolo fondamentale che le
biomasse possono giocare nel panorama energetico italiano, anche in vista degli obiettivi europei al 2020.
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