Turbine city, l'eolico che diventa turismo

E' un'idea nata dalla fulgida mente di "On office", uno studio di architettura con sede in Portogallo, che prevede di realizzare a Stavanger un complesso polifunzionale, il quale oltre a produrre energia dovrebbe ospitare un museo, una Spa e un hotel (vedi l'immagine sotto).

Il progetto si dovrebbe estendere su 31.500 metri quadrati per un totale di 49 turbine di 8 MW l'una — anche se allo stato attuale le turbine eoliche offshore più potenti si aggirano sui 5 MW — per un totale di 392 MW di potenza installata, sufficiente al fabbisogno energetico di 125 mila appartamenti. Mentre per alimentare l'intera struttura sarebbe sufficiente la potenza di un 1 MW di una singola turbina.

La proposta di "On office" nasce dall'analisi delle potenzialità di questa zona della Norvegia, tra le più ventose in Europa, e rientra nel quadro degli obiettivi dell'Ue, che intende raggiungere il 20% di energie rinnovabili entro il 2020. E acquista una valenza ancora maggiore se pensata nell'ambito della futura super-rete europea, di cui la Norvegia farà parte.

Turbine city potrebbe attrarre, secondo i suoi ideatori, turisti, lavoratori delle piattaforme petrolifere, crociere e marinai, che avranno la possibilità di fare esperienza diretta dei vantaggi e dello spettacolo rappresentato dalle turbine eoliche, accrescendo così la propria consapevolezza sull'importanza dell'utilizzo delle energie pulite.

Turbismo? Tour-bines? La fantasia dei giornalisti è già decollata, ma mai quanto quella dei quattro autori del progetto che intendono trasformare la città di Stavanger nell'icona di riferimento per l'architettura del futuro, al pari di strutture come la Torre Eiffel, l'Empire State Building e il Colosseo.

Particolarmente indicativo il fatto che il progetto sia stato pensato a Stavanger, città simbolo del boom economico norvegese legato al petrolio, che nell'immediato futuro potrebbe diventare invece l'emblema della nuova società basata sulle energie rinnovabili.