Milano, 24 febbraio 2010 - 00:00

Prevedibilità delle immissioni di rinnovabili, arriva il nuovo sistema GSE

E' imminente l’avvio del progetto GSE di miglioramento della prevedibilità delle immissioni in rete dell’energia elettrica da impianti alimentati da fonti rinnovabili non programmabili.

Dopo l’approvazione del progetto definitivo da parte dell’AEEG (delibera ARG/elt 4/10), il GSE entro 6 mesi dalla data di avvio (che verrà comunicata a breve) provvederà a coinvolgere i primi 500 impianti selezionati, per arrivare gradualmente a 5000. Ma prima di approfondire i dettagli del progetto, cerchiamo di capire le ragioni che hanno spinto verso questa piccola rivoluzione.

E’ risaputo come uno degli aspetti più critici di alcune fonti rinnovabili (eolico e fotovoltaico, soprattutto) sia la loro non programmabilità: difficile stimare in anticipo e con previsione le quantità di vento o sole in ogni singolo momento. Questo ovviamente ha delle conseguenze in termini di inaffidabilità delle previsioni delle immissioni di energia, con ricadute negative sulla gestione della rete e del mercato elettrico. Tale problema si è rivelato particolarmente pressante negli ultimi anni, in seguito all’aumento esponenziale del numero di impianti a fonti rinnovabili connessi alla rete.

Il nuovo progetto del GSE ha precisamente lo scopo di ridurre al minimo gli scostamenti fra le previsioni e i consuntivi di misura della produzione di elettricità immessa in rete. Qualcosa è già stato fatto: dal 2008, gli impianti eolici che beneficiano del Ritiro dedicato sono sottoposti a due previsioni su base giornaliera relative alla producibilità elettrica. Dal 2009 sono soggetti a procedure analoghe anche gli impianti fotovoltaici in regime di Ritiro dedicato e gli impianti idroelettrici ad acqua fluente. Ma il nuovo sistema sviluppato dal GSE rappresenta un deciso passo in avanti rispetto alla situazione attuale.
 
Il nuovo sistema satellitare

Presso gli impianti individuati dal GSE, verranno installati dei ricetrasmettitori satellitari per l’acquisizione di dati elettrici di fonte primaria, tra cui: energia prodotta, potenza istantanea, velocità e direzione del vento, irraggiamento solare. I dati verranno letti con una frequenza di dieci minuti e alcuni impianti saranno dotati anche di webcam.

Il sistema del GSE funzionerà grazie all’integrazione di 3 sottosistemi:

• il sistema di acquisizione dati mediante il canale satellitare

• il sistema centrale di monitoraggio e immagazzinamento dati

• il sistema di previsione delle immissioni di energia elettrica

Il grande vantaggio delle connessioni satellitari è dato dalla possibilità di applicazione su tutto il territorio nazionale, anche nelle aree prive di collegamento telefonico o di segnale GSM. Ogni impianto sarà dotato di una piattaforma software per l’acquisizione dei dati, che verranno poi trasmessi al sistema centrale presso il GSE, denominato MIFR (Monitoraggio Impianti a Fonte Rinnovabile), in grado a sua volta di immagazzinare ed elaborare i dati provenienti da tutti gli impianti.

Una volta validate, tutte queste informazioni saranno rese disponibili al sistema di previsione delle immissioni di energia elettrica, con il fine esplicito di migliorarne affidabilità e precisione.

 
L’implementazione del sistema

Per il graduale sviluppo di un progetto così ambizioso, è stato necessario individuare priorità e obiettivi realistici. Ecco l’ordine di precedenza per l’applicazione del sistema satellitare, così come stilato dal GSE:

• impianti eolici localizzati in Puglia, Basilicata, Campania, Sardegna e Sicilia

• altri impianti eolici e impianti idroelettrici ad acqua fluente

• impianti fotovoltaici e impianti a biogas

• altri impianti ubicati sulle isole minori, non connessi alla rete elettrica nazionale

In ogni caso, precisa il GSE, “sarà data precedenza agli impianti che già presentano l’installazione di idonei apparati di rilevazione e registrazione delle fonti primarie di alimentazione (ad esempio gli anemometri degli impianti eolici)”.

I produttori e gestori degli impianti coinvolti riceveranno dal GSE un documento contenente tutte le informazioni e le procedure necessarie alla realizzazione del progetto. E’ inoltre prevista l’attivazione di un Help Desk telefonico e via e-mail, con lo scopo di raccogliere le segnalazioni su guasti e malfunzionamenti della rete satellitare e degli apparecchi installati, e intervenire così prontamente.

Particolarmente importante il fatto che tutti i costi verranno sostenuti dal GSE. Più in dettaglio, il GSE si farà carico di:

• costi fissi di investimento

• costi annui di gestione del sistema di elaborazione

• costi per il canone del servizio di trasmissione

• costi di installazione e manutenzione della apparecchiature necessarie alla rilevazione e alla registrazione della fonte primaria

Nota bene: i costi di acquisto dell’energia elettrica prelevata per alimentare i sistemi di acquisizione e trasmissione dei dati verranno sostenuti dai produttori, ma successivamente rimborsati dal GSE.