Progetto EVA, a Pescomaggiore la ricostruzione è ecosostenibile
Si chiama EVA (Eco Villaggio Autocostruito) ed è un progetto per la ricostruzione ecosostenibile di Pescomaggiore, un paesino a dieci chilometri da L'Aquila distrutto dal sisma dell'anno scorso.
Pescomaggiore è un borgo medievale situato alle porte del Parco Nazionale del Gran Sasso, che nel corso del terremoto del 6 aprile scorso ha perso buona parte delle abitazioni e del suo patrimonio storico-culturale. Il progetto EVA nasce da un'iniziativa del Comitato per la Rinascita di Pescomaggiore e grazie alla collaborazione degli architetti "volontari" Paolo Robazza e Fabrizio Savini del BAG studio mobile e con l'assistenza tecnica di Caleb Murray Burdeau, esperto in bioarchitettura.
Il nuovo villaggio sorgerà su terreni concessi in comodato da alcuni compaesani a pochi centinaia di metri dal paese. Sarà composto da bilocali e trilocali con una struttura in legno portante e una tamponatura realizzata utilizzando balle di paglie, ottenute in loco dai campi di cereali.
L'energia elettrica sarà ricavata attraverso l'impiego di pannelli fotovoltaici mentre il riscaldamento sarà fornito da stufe a legna. Il villaggio sarà anche dotato di un impianto di fitodepurazione e di compostiere che serviranno per ottenere fertilizzante per gli orti, per l'irrigazione dei quali è previsto un sistema d'incanalamento dell'acqua piovana.
La grandezza del progetto sta anche nei costi di realizzazione, che si aggirano sui 500 euro al metro quadro, quasi un quinto rispetto a quelli del Progetto C.A.S.E. del governo. Costi che saranno coperti grazie alle donazioni (che è possibile fare attraverso il sito di EVA vedi Riferimenti) e all'esborso degli stessi abitanti del paese.
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