Milano, 16 aprile 2010 - 00:00

Fotovoltaico e Conto Energia, opportunità e incognite per il dopo 2010

Il decreto ministeriale che dovrà stabilire entità e modalità degli incentivi 2011-2013 è ancora in lavorazione.

Gli operatori del settore energetico attendono da alcuni mesi l'approvazione del nuovo Conto Energia che stabilirà i criteri per incentivare la produzione di energia elettrica da impianti solari fotovoltaici entrati in esercizio tra il 1 gennaio 2011 e il 31 dicembre 2013.

In attesa del nuovo decreto ministeriale è stato approvato in via definitiva il disegno di legge di conversione del decreto Alcoa contenente la cosiddetta "norma salva incentivi", la quale permette anche agli impianti entrati in esercizio dopo il 31 dicembre 2010 di beneficiare, a determinate condizioni, delle tariffe dell'attuale decreto. La disposizione normativa, introdotta anche per evitare i possibili problemi derivanti dall'atteso sovraffollamento di richieste di connessione alle imprese distributrici alla fine del 2010, ha suscitato alcuni dubbi interpretativi ed interventi dell'Autorità per l'Energia Elettrica e il Gas, soprattutto in merito all'individuazione della "data utile" per consentire la realizzazione della connessione entro il 31 dicembre 2010.

Un'interpretazione corretta della norma porta a ritenere che possano beneficiare del regime incentivante previsto fino al 31 dicembre 2010 gli impianti realizzati entro tale data anche se non ancora connessi, purché l'operatore abbia completato i lavori sul punto di connessione e, soprattutto, fatto pervenire al gestore di rete la relativa comunicazione in una data che, astrattamente, consentirebbe al gestore di rete, in base al termine massimo di realizzazione indicato nel preventivo di connessione, di realizzare la connessione entro il 31 dicembre 2010.

In base alle bozze del nuovo Conto Energia diffuse nelle ultime settimane, il decreto confermerebbe il sistema basato sull'erogazione di una tariffa incentivante costante per venti anni, da cumularsi al ricavo derivante dalla vendita di energia. Le novità più importanti dovrebbero riguardare:

— le tipologie di impianti che possono beneficiare degli incentivi;

— la diminuzione del valore delle tariffe;

— la possibilità di aggiungere alla tariffa anche un "premio";

— la cumulabilità con altri incentivi.

Il nuovo Conto Energia sembra voler ampiamente favorire gli impianti integrati. Le tipologie del decreto 2007 (impianti integrati, parzialmente integrati e non integrati) verrebbero sostituite dalle seguenti tipologie: impianti ordinari, a loro volta suddivisi in impianti realizzati sugli edifici e altri impianti; impianti integrati con caratteristiche innovative; e impianti a concentrazione.

Sono molto attesi i nuovi valori delle tariffe incentivanti, fino ad oggi economicamente molto attraenti anche per gli investitori stranieri, che saranno, come prevedibile, mediamente più bassi rispetto a quelli in vigore fino al 2010. Le tariffe più vantaggiose dovrebbero riguardare gli impianti architettonicamente integrati con caratteristiche innovative.

Un'altra novità di rilievo sarà la percentuale di decurtazione annua dell'incentivo: i valori sono stati molto discussi e sembrano essere intorno al 6% di riduzione progressiva annua per gli impianti che entrano in esercizio negli anni 2012 e il 2013. Anche in questo caso un'eccezione dovrebbe esser fatta per gli impianti architettonicamente integrati con caratteristiche innovative e per quelli a concentrazione per i quali si applicherà una decurtazione annua del 2% rispetto ai livelli di incentivo previsti per l'anno precedente.

Come nell'attuale Conto Energia, è previsto per gli impianti realizzati sugli edifici cui si associ un uso efficiente dell'energia il riconoscimento di un premio aggiuntivo alla tariffa in misura proporzionale alla riduzione del fabbisogno di energia conseguita. Una delle nuove previsioni più interessanti è quella relativa al premio aggiuntivo ottenibile per gli impianti che siano realizzati in zone classificate come industriali, commerciali, o in cave esaurite, aree di pertinenza di discariche o siti contaminati.

Rispetto al precedente decreto, le bozze del nuovo Conto Energia vedono, inoltre, l'introduzione di differenti e più favorevoli condizioni per la cumulabilità delle tariffe con altre tipologie di incentivi. Dovrebbero essere favoriti principalmente gli impianti realizzati su edifici, in particolare quelli pubblici (per esempio con una cumulabilità fino al 100% del costo dell'investimento per gli impianti realizzati sulle scuole pubbliche o paritarie) e quelli integrati con caratteristiche innovative. Interessante è anche la prospettata introduzione della possibilità di cumulare le tariffe del Conto Energia con i finanziamenti agevolati provenienti dal Fondo Rotativo per Kyoto per i nuovi investimenti che favoriscono la riduzione dell'emissione dei gas climalteranti (come per esempio nuovi impianti di micro generazione, interventi che aumentano l'efficienza energetica degli edifici o la sostituzione di motori elettrici con nuove apparecchiature ad alta efficienza energetica).

Molto discusso negli ultimi mesi è stato anche il limite di potenza incentivabile. L'ultima bozza del decreto prevede un limite di 3000 MW (1800 MW in più rispetto all'attuale decreto) a cui si aggiungono 200 MW per gli impianti integrati con caratteristiche innovative e 150 MW per gli impianti a concentrazione. L'impressione è che il limite di capacità incentivabile sia basso rispetto al numero e dimensione di progetti avviati, anche considerando che il GSE ha annunciato che la quota di 1200 MW prevista dal Conto Energia del 2007 sarà raggiunta entro il prossimo mese di Aprile.

Si teme, invece, che nessuna risposta venga data al dibattuto tema dell'applicabilità agli impianti fotovoltaici installati a terra dell'Imposta Comunale sugli Immobili.

Nonostante l'annunciata diminuzione delle tariffe, il Conto Energia italiano dovrebbe continuare ad essere economicamente uno dei più vantaggiosi in Europa anche rispetto a quello tedesco, uno dei primi meccanismi di incentivazione entrati in vigore. Il sistema tedesco prevede, come quello italiano, l'obbligo di acquisto e di dispacciamento prioritario da parte dei gestori di rete dell'energia elettrica immessa in rete a una tariffa minima garantita per venti anni, differenziata per taglia e per tipologia (impianto al suolo o impianto integrato).

E' pur vero, però, che per una più completa valutazione della convenienza di un investimento, a fronte delle sole condizioni economiche si devono anche considerare gli altri importanti aspetti di un sistema giuridico, quali la sicurezza, la stabilità e la continuità delle disposizioni incentivanti, oltre alla complessità degli iter autorizzativi per la realizzazione degli impianti. Il sistema tedesco, grazie anche al principio costituzionale di tutela delle aspettative degli investitori, permette agli operatori di mercato di conoscere con certezza e con sufficiente anticipo il valore degli incentivi, offrendo così la possibilità sia di programmare gli investimenti almeno per i prossimi 5-6 anni, a fronte dei 2-3 anni del sistema italiano, sia di dare continuità agli investimenti, senza ritrovarsi in situazioni di stallo in attesa di nuove disposizioni, come sta avvenendo in questo momento in Italia.

* Studio legale Macchi di Cellere Gangemi