Milano, 22 aprile 2010 - 00:00

Antitrust su “rinnovabili”: la mancanza di linee guida nazionali frena la concorrenza

Nella segnalazione del 19 aprile 2010 l’Autorità antitrust spinge per l’emanazione rapida delle linee guida nazionali per la realizzazione di impianti da fonti rinnovabili, in discussione da anni.

Secondo l’Autorità garante della concorrenza la mancanza di un comune denominatore nelle regole regionali ha determinato contesti normativi regionali profondamente differenti gli uni dagli altri, determinando ostacoli diretti e indiretti nell’accesso al mercato e ingiustificate distorsioni della concorrenza tra soggetti che si trovano a operare in aree diverse del territorio nazionale.
 
L’Autorità commenta positivamente le linee guida in corso di approvazione auspicando che possano consentire il superamento degli ostacoli al pieno sviluppo delle fonti rinnovabili. La loro formulazione è coerente con l’obiettivo di rimuovere le restrizioni nell’accesso alla produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile e le difformità esistenti tra le varie situazioni locali nei processi autorizzativi degli impianti.

Secondo l’Antitrust però si può fare meglio. Le linee guida dovrebbero anche:

• indicare l’importo massimo degli oneri istruttori che i Comuni possono richiedere, definendolo non in forma fissa ma in percentuale rispetto alla produzione annua stimata o alla potenza installata, così da non discriminare gli impianti di piccole dimensioni;

• imporre la trasparenza dei contributi previsti dalle singole amministrazioni , per incentivare forme di concorrenza tra le diverse possibili localizzazioni;

• prevedere che siano soggetti terzi e indipendenti a determinare la cauzione a garanzia dei lavori per l’eventuale smantellamento degli impianti, al fine di assicurare che la quantificazione della cauzione risulti effettivamente oggettiva e orientata ai costi delle operazioni necessarie.

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