Milano, 10 maggio 2010 - 00:00

Green economy, la Toscana è in prima linea

La Regione Toscana punta a diventare il “distretto pilota d'Italia per l'energia pulita”, attraverso l’attuazione di un programma operativo basato sulla valorizzazione delle risorse energetiche locali.

E’ questo il dato più importante emerso nel corso del convegno “Dalla old alla green economy — Globalizzazione, competitività e energia”, organizzato dall'associazione Amerigo e tenutosi lo scorso 7 maggio presso l'Istituto Geografico Militare di Firenze, al quale ha partecipato anche Richard Caperton, uno dei consiglieri di Obama per le energie pulite.

Ecco i tre pilastri su cui, secondo il presidente Enrico Rossi, dovrà poggiare la green economy toscana:

1. Riqualificazione del territorio e manutenzione dei boschi

Gli allagamenti  e le frane verificatesi in Toscana nel Natale 2009 hanno provocato danni per oltre 500 milioni di euro. Il 17 maggio la giunta regionale approverà un piano da 30 milioni di euro per la messa in sicurezza del territorio, al fine di ridurre e prevenire il rischio idrogeologico. Ma non solo: in diverse zone di collina e montagna verranno realizzati impianti di cogenerazione, alimentati con biomasse provenienti dalla gestione locale e sostenibile dei boschi. Grazie a queste misure, è stimata una creazione di 1.000 nuovi posti di lavoro.

2. Filiera corta

L’attuale crisi sta mettendo in luce molti punti deboli, sia dal punto vista ambientale che occupazionale,  della globalizzazione economica. Per questa ragione, la Toscana punta a una maggiore “regionalizzazione” dell’economia, attraverso il sostegno alle filiere corte. Il governatore Rossi ha ribadito che “colmare il rapporto tra produzione, trasformazione e commercializzazione ci permetterà di avere un assetto più ordinato e pulito”.

3. Il polo energetico toscano

La Toscana nei prossimi anni intende non solo puntare al raggiungimento dell’autosufficienza energetica, ma si proporrà anche come fornitore di energia e di tecnologie verdi per le altre regioni italiane. Secondo Rossi, la Toscana “ha bisogno di un programma strategico complessivo e di un polo altrettanto strategico di energia pulita che risponda all'obiettivo di produrre energia riducendo le emissioni nell'aria, risanando gli ambienti più compromessi e sviluppando le rinnovabili”.

Su quest’ultimo punto, la Toscana può già oggi vantare diversi risultati positivi. Infatti nell’ultimo anno e mezzo c’è stato un consistente aumento di tutte le fonti rinnovabili: l'idroelettrico è cresciuto dell'1,8%, la geotermia del 10%, le biomasse del 132%, l'eolico del 378,6% e  il fotovoltaico addirittura del 1.428,5%. E grazie anche al Piano Regionale di Azione Ambientale 2007-2010, che ha visto lo stanziamento di 678 milioni per favorire l’occupazione, alla fine di quest’anno si avranno complessivamente circa 10mila posti di lavoro impiegati nel variegato settore della green economy.

D’altronde, l’attenzione della Toscana per le tematiche energetiche non è nuova:  già nel 2008 è stato elaborato un Piano energetico che, in linea con la politica dell’Unione Europea, prevede il raggiungimento dei “tre 20”: riduzione del 20% dell'emissione di gas serra, miglioramento dell'efficienza energetica del 20% e raggiungimento del 20% di percentuale di energia prodotta da fonti rinnovabili entro il 2020.

Pagine correlate