Green economy, la Toscana è in prima linea
La Regione Toscana punta a diventare il “distretto pilota d'Italia per l'energia pulita”, attraverso l’attuazione di un programma operativo basato sulla valorizzazione delle risorse energetiche locali.
E’ questo il dato più importante emerso nel corso del convegno “Dalla old alla green economy — Globalizzazione, competitività e energia”, organizzato dall'associazione Amerigo e tenutosi lo scorso 7 maggio presso l'Istituto Geografico Militare di Firenze, al quale ha partecipato anche Richard Caperton, uno dei consiglieri di Obama per le energie pulite.
Ecco i tre pilastri su cui, secondo il presidente Enrico Rossi, dovrà poggiare la green economy toscana:
1. Riqualificazione del territorio e manutenzione dei boschi
2. Filiera corta
3. Il polo energetico toscano
La Toscana nei prossimi anni intende non solo puntare al raggiungimento dell’autosufficienza energetica, ma si proporrà anche come fornitore di energia e di tecnologie verdi per le altre regioni italiane. Secondo Rossi, la Toscana “ha bisogno di un programma strategico complessivo e di un polo altrettanto strategico di energia pulita che risponda all'obiettivo di produrre energia riducendo le emissioni nell'aria, risanando gli ambienti più compromessi e sviluppando le rinnovabili”.
Su quest’ultimo punto, la Toscana può già oggi vantare diversi risultati positivi. Infatti nell’ultimo anno e mezzo c’è stato un consistente aumento di tutte le fonti rinnovabili: l'idroelettrico è cresciuto dell'1,8%, la geotermia del 10%, le biomasse del 132%, l'eolico del 378,6% e il fotovoltaico addirittura del 1.428,5%. E grazie anche al Piano Regionale di Azione Ambientale 2007-2010, che ha visto lo stanziamento di 678 milioni per favorire l’occupazione, alla fine di quest’anno si avranno complessivamente circa 10mila posti di lavoro impiegati nel variegato settore della green economy.
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