Continua l'iter del passaggio al digitale terrestre. Quando tutto sarà a regime, avremo più canali e molti servizi. Ma il consumo dei decoder quanto inciderà sulla bolletta? E i vecchi televisori? Dove li buttiamo? Utili consigli e indicazioni.
Da qualche giorno, in alcune zone del nord Italia, Rai Due e Rete Quattro sono passati sul digitale terrestre.
Ecco le provincie interessate:
• Lombardia: Milano — Pavia — Cremona — Lodi — Monza e Brianza — Bergamo -Brescia — Varese — Como — Lecco — Sondrio;
• Piemonte: Novara — Vercelli — Asti — Alessandria — Biella — Verbania;
• Emilia Romagna: Piacenza — Parma.
In queste province, il passaggio integrale di tutti i canali avverrà tra il 15 di settembre e i primi di ottobre prossimi.
Intanto i telespettatori si recano nei negozi di elettrodomestici per acquistare il decoder da collegare al vecchio televisore; oppure approfittano dell'occasione per cambiarlo e acquistarne uno nuovo, con decoder integrato.
Ma nella scelta del decoder o del televisore, oltre a caratteristiche come l'alta definizione, l'interattività ecc., si presta attenzione al loro consumo? E nel caso si scelga di cambiare il televisore, conosciamo le modalità per il suo corretto smaltimento?
Consumi dei televisori

Ci siamo mai chiesti quanto ci fa consumare il nostro televisore? Ecco alcuni esempi: negli
Stati Uniti ci sono attualmente 275 milioni di televisori che consumano
50 miliardi di kWh all'anno: tanta elettricità quanta ne serve per alimentare lo stato di New York per un anno intero. Ancora peggiore la situazione in
Europa: nel 2007 i televisori europei hanno consumato
60 miliardi di kWh, corrispondenti a quasi 70 milioni di tonnellate di petrolio. La Commissione Europea stima che, senza l'adozione di più stringenti vincoli tecnici, il consumo dei televisori salirà a 132 miliardi di kWh nel 2020 a seguito dell'aumento delle dimensioni e del numero medio di televisori per famiglia.
Con una scelta oculata della dimensione e tipologia dello schermo e una gestione corretta della funzione stand-by possiamo contribuire a ridurre i consumi di energia e ad alleggerire la nostra bolletta.
Dimensione schermo. Eurotopten.it, il motore di ricerca on-line indipendente che fornisce informazioni aggiornate sui consumi degli elettrodomestici in generale e dei televisori in particolare, mette in evidenza come la scelta della dimensione dello schermo dipende principalmente dalla distanza tra lo spettatore e l'apparecchio. Per valutare questa distanza ottimale, Europten consiglia di utilizzare il numero di pollici del televisore e moltiplicarlo per 12. Ad esempio, se l'apparecchio è un "27 pollici", la distanza visiva ideale sarà poco più di 3 metri.
Per convenzione, gli schermi si misurano in pollici. Un pollice equivale a circa 2,5 cm, ma va ricordato che si tratta della misura della diagonale del televisore, non del suo lato. Giacché non tutti si trovano a loro agio con i pollici, diciamo che la distanza visiva ottimale si può valutare moltiplicando per 5 la diagonale del televisore. Un "27 pollici" ha una diagonale in centimetri di circa 67, che moltiplicato per 5 dà 3 metri e 35.
Aggiunge Europten che "l'equazione grande schermo, immagine migliore non è sempre corretta. Infatti, l'unico valore che realmente può darci un'indicazione sulla qualità delle immagini è la risoluzione, espressa in pixel. Invece, è corretta l'equazione più è grande lo schermo, maggiori saranno il suo prezzo e consumo".
Tipologia schermo. LCD, LED, Plasma o OLED? Quale consuma di meno e quale di più? Il televisore al plasma è quello più energivoro, mentre l'OLED è quello più efficiente. Per maggiori informazioni si possono consultare le pagine di Nextville che riportano le caratteristiche tecniche dei televisori, i consumi e la normativa europea sull'efficienza energetica delle TV. (Vedi "Televisori" nei Riferimenti).
Stand-by. Quando il televisore è in stand-by, l'impiego di energia in gioco è certo ridottissimo: il consumo può variare da 1 a 4 W. Ma molto possiamo fare adottando semplici soluzioni che portano a grandi risparmi. Anche in questo caso Nextville ha previsto una pagina con utili consigli. Vedi "Soluzioni per il risparmio" nei Riferimenti.
Consumi dei decoder
Vista la crescente diffusione di questo apparecchio, la Commissione Europea ha stimato che il numero di ricevitori digitali semplici immessi sul mercato comunitario passerà dai 28 milioni del 2008 a 56 milioni nel 2014, e che il consumo annuo di energia di tali dispositivi aumenterà da 6 miliardi di kWh nel 2010 a 14 miliardi di kWh nel 2014.
Questo elevato consumo è dovuto al fatto che nei decoder il consumo in modalità acceso non varia molto rispetto al consumo in modalità stand-by. Ciò è dovuto al fatto che il decoder ha la necessità di essere sempre "disponibile" per gli aggiornamenti del software e dell'EPG. I produttori consigliano di tenere sempre collegato il decoder alla rete di alimentazione; in realtà ciò non è indispensabile, basta ricordarsi che tutte le volte che viene riacceso ha bisogno di un po' di tempo per ricaricare l'EPG, aggiornare il software e impostare la sintonizzazione che è automatica.
Inoltre, esistono dei modelli che in modalità stand-by riducono davvero i consumi.
Per maggiori informazioni vedi "Decoder" nei Riferimenti.
Lo smaltimento dei televisori

Se il televisore viene consegnato a chi si occupa del suo
regolare smaltimento, esso viene smontato per recuperare alcune parti e trattare quelle che non possono essere riciclate. In tal modo si riesce a recuperare e
riciclare il 75% delle sue componenti.
Per smaltire correttamente il nostro vecchio televisore abbiamo diverse possibilità:
• possiamo consegnarlo al negoziante che ci vende quello nuovo: per legge è obbligato a ritirarlo gratuitamente e consegnarlo agli appositi consorzi che si occupano di smaltirlo correttamente;
A partire dal 18 giugno 2010, il Dm 8 marzo 2010, n. 65, recante le modalità semplificate di gestione dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee), impone ai distributori di assicurare — al momento della fornitura di una nuova apparecchiatura elettrica ed elettronica (televisori, frigoriferi, lavatrici, decoder, forni elettrici, cappe, lavastoviglie ecc.) — il ritiro gratuito della apparecchiatura usata "in ragione di uno contro uno": uno ne compri e uno ne ritirano.
• possiamo portare il vecchio televisore presso una delle isole ecologiche presenti nella zona in cui abitiamo;
A tale proposito, segnaliamo che l'Azienda Milanese Servizi Ambientali (Amsa), in collaborazione con il consorzio Remedia, ha lanciato una campagna straordinaria di raccolta di televisori e monitor usati. L'iniziativa è stata avviata per far fronte alla crescente richiesta di smaltimento di apparecchi televisivi che i cittadini stanno sostituendo per via del passaggio al digitale terrestre in Lombardia.
Fino al 30 giugno, il sabato e il mercoledì, dalle 10 alle 16, i cittadini milanesi si potranno recare nei punti di raccolta straordinaria che saranno allestiti in diversi quartieri di Milano. Per maggiori informazioni vedi Riferimenti.
• se non abbiamo il mezzo per spostare il televisore, si può chiedere il ritiro al negoziante (il ritiro è gratuito se siamo noi che portiamo il vecchio televisore al negozio. Nel caso di ritiro al domicilio, il negoziante potrebbe applicare un prezzo aggiuntivo per coprire le spese fino al magazzino. La legge, infatti, dice che il ritiro deve essere gratuito, senza specificare però da che punto debba essere considerata tale “gratuità”); oppure ci si può rivolgere all'azienda che raccoglie i rifiuti nella nostra città.
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