Milano, 24 maggio 2010 - 00:00

Contratti quadro per le agroenergie, firmato il decreto

Il 12 maggio scorso, il Ministro delle politiche agricole Giancarlo Galan ha firmato un importante decreto, che costituisce un ulteriore passo avanti verso la realizzazione di filiere agroenergetiche su scala nazionale.

Sotto un’impronta apparentemente “oggettiva”, il decreto – costituito da un unico articolo — rappresenta in realtà il via libera ad un recente accordo stipulato tra il Gruppo industriale Maccaferri, la Coldiretti e Consorzi Agrari d’Italia per lo sviluppo di una filiera agroenergetica italiana, attraverso l'impiego di biomasse agricole.

Il Dlgs n. 102/2005, che è la legge di riferimento per la regolazione dei mercati agroalimentari, stabilisce che i contratti quadro relativi “ad uno o più prodotti agricoli” debbano essere conclusi tra i “produttori”, cioè gli imprenditori agricoli, e le “organizzazioni di produttori”.

Rispetto a questo assetto, il nuovo decreto introduce una novità, prevedendo che “in mancanza di intese di filiera”, i contratti quadro possano essere stipulati anche da “imprese singole o associate della filiera della trasformazione agroenergetica, purchè garantiscano la tracciabilità della materia prima utilizzata, e rispettino almeno una delle seguenti condizioni:

1. che l’approvvigionamento delle biomasse agricole ed agroforestali provenga da almeno tre Regioni;

2. che il progetto di trasformazione agroenergetica sia stato dichiarato di 'interesse nazionale’ dal Comitato Interministeriale di cui all’art. 2, comma 1 della legge 81 dell’11 marzo 2006”.

Ricordiamo che il recente Dm 2 marzo 2010 (entrato in vigore il 7 maggio 2010), aveva finalmente dato il via al meccanismo che riconosce un coefficiente di moltiplicazione dei Certificati Verdi pari a 1,80 per l’energia elettrica prodotta prodotta da impianti alimentati a biomasse e biogas, di potenza superiore a 1 MW. Il medesimo decreto stabilisce che tali biomasse e biogas devono essere prodotti nell'ambito di intese di filiera o contratti quadro, (“biomassa da intese di filiera”), oppure prodotti entro un raggio di 70 chilometri dall'impianto che li utilizza per produrre energia (“biomassa da filiera corta”). E' chiaro quindi come l'accordo tra Maccaferri, Coldiretti e Consorzi Agrari d'Italia -di cui il decreto firmato il 12 maggio rappresenta il pieno compimento— sia stato reso possibile dalla fissazione normativa del coefficiente 1,80 stabilità dal Dm 2 marzo 2010.

La firma del decreto del 12 maggio è stata ovviamente apprezzata dai soggetti direttamente interessati. Secondo il presidente della Coldiretti Sergio Marini “l'accordo consente di realizzare una filiera energetica tutta italiana a forte coinvolgimento agricolo con un meccanismo di remunerazione della materia prima trasparente ed atto a consentire un reddito stabile per le imprese nel medio e lungo periodo”. Sempre secondo Marini, si trattarebbe della “dimostrazione concreta del contributo che possono offrire le imprese agricole italiane ad una crescita sostenibile dal punto di vista ambientale, climatico e occupazionale e di come quando ci si confronta con gruppi industriali sani lontani da approcci speculativi, gli accordi riescono pienamente a conciliare gli interessi generali del Paese con quello delle parti interessate”.

Per consultare il testo del decreto, si vedano i Riferimenti qui sotto.

Per rimanere aggiornati sulle novità di Nextville vi invitiamo a iscrivervi alla nostra newsletter quindicinale. Iscriviti qui.  

Pagine correlate