Milano, 3 giugno 2010 - 00:00

Rinnovabili ed efficienza, un disegno di legge per far ripartire il settore

Mentre la Comunitaria 2009, approvata definitivamente il 21 maggio 2010, detta norme per attuare la direttiva rinnovabili del 2009, arriva dal Senato una proposta di legge per eliminare alcune criticità che frenano il settore.

Nella proposta presentata lo scorso 5 maggio 2010 da alcuni Senatori dell’opposizione si leggono una serie di norme disparate che hanno l’obiettivo di promuovere efficienza energetica e risparmio idrico e sviluppare le energie rinnovabili.

Non sappiamo se la proposta andrà avanti e verrà discussa, ma la segnaliamo perché le norme si propongono di risolvere alcuni aspetti critici che sono stati più volte segnalati dagli operatori di settore.
 

Disposizioni sulle fonti rinnovabili

• Dia per tutti gli impianti a rinnovabili fino a 1 MW;
 
Questo è già il criterio indicato dalla Comunitaria 2009, che dovrebbe essere applicato nell'attuazione della nuova direttiva rinnovabili. 

 
• semplice comunicazione al Comune in quanto intervento di manutenzione ordinaria per l’installazione di qualsiasi impianto a fonti rinnovabili fino a 20 kW;
 
La disposizione è piuttosto discutibile, considerando che anche impianti piuttosto grandi risulterebbero come interventi edilizi liberi.

• autorizzazione a costruire impianti a fonti rinnovabili rilasciata solo e soltanto ai soggetti che hanno avviato l’iter autorizzativo;
 
Questa ultima disposizione è molto importante: essa nasce per risolvere le situazioni in cui un soggetto avvia la pratica e poi la “vende” ad altro soggetto che poi realizza l’impianto. Se approvata darebbe uno stop alla speculazione.

• esenzione dall’Ici per gli impianti a fonti rinnovabili;
 
La norma mira a risolvere una volta per tutte i contrasti tra produttori e Fisco che si sono accumulate negli anni.

• obbligo per Gestore della rete elettrica di potenziare a sue spese la rete se essa non è in grado di ricevere l’elettricità prodotta dall’impianto Fer. Il Gestore potrà, in funzione dei costi sopportati, ricaricarli sulle tariffe per l’utilizzo della rete;

Una norma contraddittoria, che certamente risponde alle richieste degli operatori di settore, ma sottovaluta le antieconomicità  dei potenziamenti di rete in zone non idonee, con ricaduta sulle tariffe. Una corretta pianificazione della produzione e del dispacciamento difficilmente può essere sostituita da semplificazioni eccessive. 

Disposizioni per il risparmio energetico: elettrodomestici

• Detrazione del 20% (fino a 200 euro) sull’acquisto di lavastoviglie e lavatrici di classe A+ provviste di doppia presa di alimentazione idrica (per l’utilizzo di acqua calda prelevata dall’impianto sanitario). La detrazione è cumulabile con quelle previste dalla Finanziaria 2007 (che però erano solo per frigoriferi e congelatori).

Disposizioni per l'efficienza energetica: edifici

E' necessaria una premessa: dal 1° gennaio 2011 i nuovi edifici hanno l’obbligo della installazione di impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, in modo tale da garantire una produzione energetica non inferiore a 1 kW per ciascuna unità abitativa. L'attuale disegno di legge aggiunge:

• obbligo per gli edifici nuovi della copertura del 50% del fabbisogno di energia totale dell’edificio da fonti rinnovabili e comunque non meno del 70% dell'energia per produrre acqua calda sanitaria. L’obbligo colpisce anche gli edifici esistenti, che siano soggetti a ristrutturazione per almeno il 50% del volume o superficie utile e nel caso ci sia bisogno di rifare gli impianti termici.

Come raggiungere questi obiettivi? Attraverso "coperture tecnologiche a captazione di energia solare che, con soluzioni organiche inserite nel progetto edilizio, accolgano e integrino i collettori solari e i moduli fotovoltaici". E visto che presentare un progetto ben fatto è condizione indispensabile per ottenere la concessione edilizia o l’abitabilità, occorrerà che gli architetti si ingegnino e lavorino insieme ai produttori di pannelli solari e fotovoltaici.

Audit energetico ambientale per gli edifici pubblici

• Obbligo per lo Stato e gli enti pubblici di verificare lo stato energetico del loro patrimonio edilizio attraverso un audit energetico e ambientale, e poi definire tempi e costi per mettersi in regola dal punto di vista dell’efficienza energetica edilizia, secondo i parametri nazionali (Dlgs 192/2005 e Dpr 59/2009).

Risparmio idrico negli edifici

• Ulteriori aggravi per chi costruisce immobili o fa una ristrutturazione urbanistica (sostituzione di edifici esistenti con altri). Per avere la concessione edilizia sarà obbligatorio fare interventi per il recupero del 100% delle acque piovane e delle acque grigie tramite sistemi di raccolta, filtraggio ed erogazione; inoltre si dovranno installare cassette d’acqua per il water con scarichi differenziati e installare rubinetti con miscelatore aria e acqua.

Agevolazioni per chi rispetta la legge

La legge prevede che Stato ed Enti locali possano dettare agevolazioni per chi costruisce secondo i requisiti (peraltro obbligatori) previsti dalla legge. Le agevolazioni possono essere di vario tipo, anche nella forma di mutui agevolati per l’acquisto.

Pagine correlate