Milano, 14 giugno 2010 - 00:00

Certificati Verdi, allarme del GME sui prezzi

Dopo le aspre critiche manifestate dalle associazioni di categoria e non solo, anche il Gestore dei Mercati Energetici mette in evidenza i possibili rischi insiti nella norma che abolisce l'obbligo di ritiro dei Certificati Verdi da parte del GSE.

L'obbligo di ritiro dei Certificati Verdi era stato introdotto dalla Finanziaria 2008 e attuato dal Dm 18 dicembre 2008.  Per evitare di mettere in ginocchio un intero settore minacciato dall'eccesso di offerta, la norma imponeva al GSE di ritirare i certificati rimasti invenduti fino al 2011. Ma ecco che spunta l'abolizione dell'obbligo, prevista da una norma inserita nell'articolo 45 della manovra economica, varata con il Decreto legge 78/2010 e ora in discussione al senato.

 
Se il parlamento confermasse il ritiro dell'obbligo, un'immediata conseguenza si avrebbe sul prezzo dei Certificati Verdi — che potrebbe subire sensibili riduzioni — e sulla stabilità del mercato.
 
Questo è quanto ha affermato nel suo notiziario mensile (Newsletter n. 28) il GME, lanciando l'allarme: "tale variazione nella normativa toglie un riferimento al mercato, in una situazione di eccesso di offerta dei CV rispetto a quelli necessari per l’adempimento dell’obbligo". E aggiunge: "nei prossimi mesi potrebbe verificarsi una discesa dei prezzi, non più ancorati al valore di ritiro fissato precedentemente a € 88,91/MWh".
 
Si spera che a seguito della levata di scudi delle associazioni di categoria, dei rischi evidenziati da più parti e dei pronunciamenti contrari della presidentessa di Confindustria Marcegaglia e del sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico Saglia, il parlamento ponga rimedio a questa insensatezza. Vi terremo informati.
 
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