Milano, 22 giugno 2010 - 00:00

Vecchi elettrodomestici, dal 18 giugno li ritira gratuitamente il negoziante

È entrato in vigore venerdì scorso il Dm 65/2010 che detta le nuove regole sul ritiro e lo smaltimento delle apparecchiature elettriche ed elettroniche: per ogni elettrodomestico acquistato, il negoziante è obbligato a ritirare quello vecchio.

"Uno contro Uno", così è stata definita la nuova modalità di ritiro degli elettrodomestici dismessi e provenienti da nuclei domestici, per assicurare il loro corretto smaltimento. Dal 18 giugno in poi, chiunque acquisti un elettrodomestico ha diritto al ritiro del vecchio da parte del negoziante, senza costi aggiuntivi. 
 
Noi consumatori eravamo già in parte abituati al ritiro (gratuito o meno) della vecchia lavatrice, del vecchio televisore, del vecchio frigorifero. Insomma, per i grandi elettrodomestici alcuni distributori già fornivano un servizio di ritiro dell'usato, a volte in cambio di poche decine di euro, a volte comprendendo il costo del ritiro nel prezzo del nuovo apparecchio acquistato.
 
Ma cosa accadeva con i telefonini, i computer, le stampanti, gli aspirapolvere, i rasoi per la barba, i phon, le lampade, i frullatori e molti altri piccoli elettrodomestici che tanta parte hanno nella gestione della nostra vita quotidiana? I cittadini più informati (pochi) portavano queste apparecchiature nei Centri di raccolta comunali o privati. La restante gran parte utilizzava il normale cassonetto dell'indifferenziato. Ed era davvero un peccato: tutto ciò che viene buttato nel cosiddetto sacco nero è destinato al termovalorizzatore o alla discarica e quindi incenerito o sotterrato. Invece, le apparecchiature elettriche e elettroniche, anche se inservibili perchè vecchie o rotte, hanno ancora tanto da dare: molti dei materiali di cui sono composte (l'oro l'argento e lo stagno della circuiteria elettronica, il rame della circuiteria elettrica, ecc.) possono essere recuperati e reintrodotti nel ciclo produttivo. Inoltre, una volta recuperati i materiali riutilizzabili, ciò che resta viene inviato nelle diverse filiere di smaltimento: la plastica va nella filiera dello smaltimento della plastica; così anche per le eventuali sostanze pericolose come mercurio, ecc.
 
Con la nuova modalità "Uno contro Uno" sarà più semplice raccogliere e smaltire i Raee (Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche), consentendo così un più agevole recupero di preziose materie prime. Vediamo, in specifico, come funziona il meccanismo di ritiro.
 
Gli obblighi del negoziante
 
• Assicurare il ritiro gratuito, in ragione di “uno contro uno”: se viene acquistato un apparecchio elettrico o elettronico viene ritirato quello vecchio. Il ritiro avviene a condizione che l'elettrodomestico da buttare sia di tipo equivalente e con le stesse funzioni di quello acquistato: ad esempio, all'acquisto di un computer si può portare presso il negozio solo un altro computer e non un'apperecchiatura diversa.
 
• provvedere al trasporto degli elettrodomestici ritirati presso i Centri di raccolta, con cadenza mensile e, comunque, quando il quantitativo raggruppato raggiunga complessivamente i 3.500 Kg;
 
rifiutare il ritiro se c'è rischio di contaminazione del personale incaricato del ritiro o nel caso in cui risulti evidente che l’apparecchiatura usata non contiene i suoi componenti essenziali o contiene rifiuti di altro genere.
 
fornire informazioni al consumatore presso i punti vendita mediante opportune pubblicazioni o l'esposizione di materiale informativo.
 
Il ritiro a domicilio è gratuito?
 
Per gli elettrodomestici ingombranti, se non abbiamo il mezzo per trasportarli, si può chiedere il ritiro a domicilio al negoziante. Tuttavia, sulla  gratuità del ritiro a domicilio non c'è chiarezza. Ecco cosa scrive in proposito, sul numero 174 della rivista "Rifiuti. Bollettino di informazione normativa", la Vice Segretaria FISE UNIRE – Confindustria Maria Letizia Nepi: "per quanto riguarda le spese del ritiro, si è detto che esso dev’essere considerato 'gratuito', ma non viene specificato, né nel Dlgs 151/2005, né nel nuovo regolamento, da che punto debba essere applicata tale 'gratuità'. Pertanto il negoziante, in caso di ritiro a domicilio, potrebbe applicare un prezzo aggiuntivo per coprire le spese per il trasporto fino al magazzino del rivenditore o fino al punto di raccolta intermedio. Tale aspetto assume una certa importanza soprattutto per le Aee (Apparecchiatture Elettriche e Elettroniche, ndr) di maggiori dimensioni (frigoriferi, lavatrici ecc.) per le quali le spese di movimentazione e trasporto sono relativamente elevate".
 
I doveri del cittadino
 
Noi cittadini, specie per i piccoli elettrodomestici, dovremmo ricordarci di portare il vecchio apparecchio al negoziante quando andiamo a comprare quello nuovo. E se non dobbiamo comprare nessun apparecchio nuovo e ne abbiamo uno rotto da buttare via, dovremmo avere l'accortezza di spendere un po' del nostro tempo per recarci nei Centri di raccolta comunali o privati presenti sul territorio. La consegna presso questi centri è libera e gratuita. 
 
Esistono, inoltre, iniziative straordinarie di raccolta, con applicazioni diverse a seconda delle politiche adottate dai gestori del servizio pubblico di raccolta. In alcuni casi vengono previste delle aree adibite provvisoriamente a tale iniziativa, in altri casi è previsto persino un servizio di ritiro a domicilio. Si consiglia di cercare le necessarie informazioni relative al territorio in cui si risiede, utlizzando i diversi canali di informazione messi a disposizione dal Comune o dagli enti che gestiscono il servizio di raccolta di rifiuti urbani: siti internet, numeri verdi, ecc.

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