Milano, 24 giugno 2010 - 00:00

Un muro nero per stare al fresco

Ogni anno spendiamo miliardi di euro in riscaldamento invernale e raffrescamento estivo, due pratiche che concorrono in modo significativo a far salire la nostra bolletta e i consumi energetici globali.

E' previsto, infatti, che nel 2012 la spesa globale per entrambe si aggirerà sui 57 miliardi di euro, con una crescita annuale del 5,8%. La soluzione per abbattere i costi e ridurre i consumi è semplice quanto geniale. Si chiama Black wall (muro nero) e permetterà di eliminare compressori, pompe d'aria e congegni meccanici, ovvero tutto ciò che fa consumare energia.

In che consiste? Si tratta di un muro, appunto, esposto a sud dell'edificio che si intende riscaldare o raffrescare. La struttura è composta di tubi di aspirazione orizzontali e lastre di alluminio altamente conduttrici, coperti da policarbonato trasparente, all'interno del quale passa l'aria, che entra a sinistra e si infiltra a destra, fino a raggiungere il condotto verticale. Da qui sale e rilascia il proprio calore all'interno.

Se l'edificio in questione è costruito da un architetto esperto, è possibile ottimizzare al meglio la necessità di aria e di umidità all'interno, calcolando le dimensioni del muro e del condotto sulla base delle temperature medie del luogo in questione. Il sistema può essere impiegato anche d'estate usando gli stessi principi alla base della refrigerazione, dove l'aria calda viene rimossa per generare aria fredda attraverso un convertitore.

Come dicevamo in precedenza, non necessitando di parti mobili, né tanto meno di compressori o pompe d'aria questo sistema di riscaldamento risulta essere molto efficiente e con una manutenzione estremamente limitata — ridotta a una semplice pulizia occasionale. L'investimento iniziale è evidentemente minimo e può consentire anche di produrre elettricità.

Il muro nero che vedete nella foto, realizzato dall'architetto Anders Nyquist, è operativo dal 1995 e si trova a Umeå, in Svezia, nell'ambito di una concessionaria Ford. Lo stesso esempio è stato preso recentemente anche da un'altra casa automobilistica, la giapponese Toyota, che ha deciso di dotare di un muro nero i propri futuri uffici scandinavi e la propria concessionaria, commissionandone la costruzione proprio all'architetto svedese.

Questa news è tratta dal sito blueeconomy.de a cura di Gunter Pauli. Ogni settimana sul sito viene pubblicata un'innovazione tecnologica in campo ambientale in grado di contribuire, secondo Pauli, alla creazione di una nuova forma di economia — la Blue Economy appunto. Tutto il materiale del sito, naturalmente ampliato, andrà a confluire in un libro, che sarà pubblicato in autunno in Italia da Edizioni Ambiente. In attesa dell'uscita del libro, pubblicheremo periodicamente su Nextville le innovazioni che riterremo più interessanti.

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