Milano, 30 giugno 2010 - 00:00

Solare termico, il futuro è nel calore. O quasi

Il solare termico produce occupazione: 100 metri quadrati di nuove installazioni corrispondono infatti a un posto di lavoro a tempo pieno e a 100 mila euro di giro d'affari.

Lo ha affermato questa mattina a Roma, Sergio D'Alessandris, presidente di Assolterm, nel corso di un convegno tenutosi presso la sede del Gse, a Roma, e intitolato "Il solare termico a un punto di svolta".

Nel 2009, in Italia, sono stati installati 400 mila metri quadrati di solare termico, con un lieve calo rispetto all'anno precedente, ma comunque nel quadro di una tendenza generale che vede una crescita media annua del 42%.

Nella corsa al traguardo del 2020 il settore del solare termico si pone in prima linea, ponendosi come obiettivo quello di raggiungere un metro quadro installato per abitante, per un totale di 3600 KTep per il fabbisogno di acqua calda sanitaria. E non solo, perché attualmente gli impianti più moderni permettono di ottenere il riscaldamento della casa e presto ne garantiranno anche il raffrescamento.

Insomma sono ambiziosi gli obiettivi che si pone Assolterm, ma motivati dal fatto che, secondo D'Alessandris, il settore elettrico potrebbe non essere in grado di rispettare i propri — imposti dalle direttive europee — e in questo potrebbe trovare nel settore termico un valido aiuto, grazie anche all'economicità dell'investimento necessario.

Assolterm ha le idee chiare anche per ciò che riguarda le richieste da fare al Governo. Ci vuole, infatti, un piano equo e stabile per il 2020 che mantenga le detrazioni del 55% per l'efficienza energetica per i prossimi cinque anni e che ipotizzi incentivi tarati sulle dimensioni degli impianti: 400 euro al metro quadrato per gli impianti fino a 5 metri quadrati, 350 per gli impianti tra 5 e 30 metri quadrati e un incentivo basato sulla contabilizzazione dell'energia prodotta per gli impianti più estesi di 30 metri quadrati.

Questo produce uno scenario piuttosto promettente, con il settore che garantirebbe una produzione annua di 42 mila GWh, un risparmio annuo di 3612 KTep, con un investimento di 19 miliardi di euro nel periodo compreso tra il 2011 e il 2020, che permetterebbe di raggiungere una quota del 25% dell'energia prodotta da FER (fonti di energia rinnovabile).

Sulla base di questi dati Assolterm ha compilato delle linee guida per il governo sull'obbligo solare nei nuovi edifici e nelle ristrutturazioni, come stabilito dai Dlgs 192/2005 e 311/2006. Decreti che, relativamente all'obbligo del solare termico, non hanno mai visto attuazione e che hanno trovato compimento su base locale solo in una regione, la Lombardia, e in 253 comuni. I nuovi edifici dovrebbero veder coperto il 50% della produzione di energia primaria grazie al solare termico e secondo Assolterm questo dovrebbe riguardare gli edifici pubblici, privati, del settore ricettivo, sportivo e nel terziario.

Da evitare assolutamente, invece, la sovraregolazione come è avvenuto in Spagna, dove erano stati stabiliti requisiti troppo complessi. Sarebbe sufficiente la certificazione dei collettori solari, la formazione e relativa certificazione degli installatori e un'adeguata quanto regolamentata manutenzione. Inoltre impedire le esenzioni con motivazioni vaghe, quelle per ragioni tecniche nel caso di nuove costruzioni e comunque prevedere sempre il controllo di un soggetto terzo sulla relazione tecnica. Nel complesso garantire un controllo efficace sul progetto, sulle installazioni (che debbono essere realmente connesse) e a campione sul funzionamento dopo un certo periodo di tempo.

Infine anche un riferimento al Piano d'Azione Nazionale per le energie rinnovabili del governo, approvato l'11 giugno e avviato proprio oggi in consultazione alla Commissione Europea. L'obbligo solare, secondo Assolterm, non va incrementato come scritto nel PAN, ma semplicemente messo in atto, una soluzione, evidentemente, molto più complessa da realizzare.

Deludenti invece le risposte del governo, rappresentato in questa sede da Luciano Barra, capo della segreteria tecnica del Ministero dello Sviluppo Economico. Alle richiesta di rassicurazioni circa la proroga della detrazione del 55% per l'efficienza energetica — necessità ribadita recentemente anche dall'Enea (vedi Riferimenti) — è stato infatti piuttosto evasivo, ammettendo che nel PAN è prevista una detrazione del genere, ma non del 55%. Non è dato di sapere, però, a quanto ammonta. Siamo quindi qui, ansiosi, in attesa di sapere presto che destino sarà riservato al solare termico e l'efficienza energetica nel nostro paese.

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