In Gu il decreto sui contratti quadro per le agroenergie
Nella Gazzetta Ufficiale del 6 luglio è stato pubblicato un importante decreto sui contratti quadro per le agroenergie, firmato dal Ministro delle politiche agricole Giancarlo Galan lo scorso 12 maggio.
Il decreto rappresenta l'attuazione del Dlgs n. 102/2005, che è la legge di riferimento per la regolazione dei mercati agroalimentari, relativamente alle norme che stipulano i contratti quadro.
Più in particolare, il Dm 12 maggio 2010 prevede che “in mancanza di intese di filiera”, i contratti quadro possano essere stipulati anche da “imprese singole o associate della filiera della trasformazione agroenergetica, purchè garantiscano la tracciabilità della materia prima utilizzata, e rispettino almeno una delle seguenti condizioni:
1. che l’approvvigionamento delle biomasse agricole ed agroforestali provenga da almeno tre Regioni;
2. che il progetto di trasformazione agroenergetica sia stato dichiarato di 'interesse nazionale’ dal Comitato Interministeriale di cui all’art. 2, comma 1 della legge 81 dell’11 marzo 2006”.
Il decreto rappresenta in qualche modo il via libera formale ad un recente contratto quadro quindicennale stipulato tra il Gruppo industriale Maccaferri, la Coldiretti e Consorzi Agrari d’Italia per lo sviluppo di una filiera agroenergetica italiana, attraverso l'impiego di biomasse agricole (vedi Riferimenti in fondo alla news). D'altra parte, però, tale decreto può anche essere considerato la base normativa per l'avvio di ulteriori filiere interregionali delle agroenergie.
Con la pubblicazione in Gazzetta del Dm 12 maggio 2010 sembra finalmente delinearsi, dopo anni di tentennamenti, un quadro normativo stabile.
Ricordiamo infatti che il recente Dm 2 marzo 2010 (entrato in vigore il 7 maggio 2010), aveva finalmente dato il via al meccanismo che riconosce un coefficiente di moltiplicazione dei Certificati Verdi pari a 1,80 per l’energia elettrica prodotta prodotta da impianti alimentati a biomasse e biogas, di potenza superiore a 1 MW. Il medesimo decreto stabilisce che tali biomasse e biogas devono essere prodotti nell'ambito di intese di filiera o contratti quadro, (“biomassa da intese di filiera”), oppure prodotti entro un raggio di 70 chilometri dall'impianto che li utilizza per produrre energia (“biomassa da filiera corta”). E' chiaro quindi come l'accordo tra Maccaferri, Coldiretti e Consorzi Agrari d'Italia -di cui il decreto firmato il 12 maggio costituisce il pieno compimento— sia stato reso possibile dalla fissazione normativa del coefficiente 1,80 stabilita dal Dm 2 marzo 2010.
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