Gse, nel 2009 dalle rinnovabili il 21% dell'elettricità
Il Gestore dei servizi elettrici (GSE) ha presentato "Il bilancio elettrico italiano del 2009" dal quale emerge che le fonti rinnovabili hanno soddisfatto il 21% del fabbisogno elettrico nazionale.
Continua la crescita inarrestabile degli impianti alimentati da fonti rinnovabili che alla fine del 2009 constavano di una potenza installata di 26.519 MW, l'11% in più rispetto ai 23.859 MW dell'anno precedente, con una crescita considerevole del numero totale degli impianti, passati da 34.827 a 74.282, più del doppio. La fonte prevalente rimane ancora l'idroelettrico (17.721 MW), ma la crescita maggiore l'ha fatta registrare il solare (+165,1%) che ha visto gli impianti installati passare da 32.018 a 71.288, per una potenza complessiva di 1.144 MW. A seguire l'eolico (+38,5% per un totale di 52 nuovi impianti installati) che ha fatto registrare un incremento di 1360 MW per un totale di 4.898 MW. Aumenta del 29,8% anche la potenza installata di biomasse e rifiuti per un computo complessivo di 2.018 MW contro i 1.555 del 2008. Rimane piuttosto stabile invece la geotermia con un solo nuovo impianto installato nel 2009 per una crescita del 3,7% (da 711 a 737 MW).
Sulla base di questi dati aumenta anche la produzione lorda di energia elettrica da fonti rinnovabili che nel 2009 ha raggiunto quota 69.330 GWh, circa il 19% in più rispetto all’anno precedente. Principale artefice di questa crescita è sempre l'idroelettrico, che grazie alle condizioni idrauliche favorevoli nel 2009 ha visto una crescita del 18% per un totale di 49.138 MWh. Crescono anche l'eolico (+34,6%), le biomasse (+27,9) e il solare (+250,5%) con rispettivamente 6543 GWh, 7631 GWh e 677 GWh mentre diminuisce leggermente la produzione di energia da fonte geotermica (-3,7%) con i 5.342 GWh del 2009.
"Tale fenomeno" scrive il Gse "testimonia la variazione strutturale riscontrabile nella composizione del parco di produzione nazionale: solo dieci anni prima, nel 2000, la produzione idroelettrica rappresentava l’87% del totale prodotto da fonti energetiche rinnovabili, valore che nel 2009 è sceso al 71%".
Cresce quindi l'incidenza delle rinnovabili sul fabbisogno totale di elettricità in Italia, passando dal 16,5% al 20,8% anche a causa della crisi economica. La richiesta di energia elettrica dalla rete è, infatti, diminuita nel 2009 del 6% attestandosi sui 320,3 TWh. Gli effetti della crisi si sono ripercossi soprattutto nel settore industriale dove si è registrato un calo dei consumi del 14% (da 151,3 TWh del 2009 a 130,5 TWh del 2008), piuttosto vistoso soprattutto nel settore siderurgico che è passato da 21,6 a 15,7 TWh (-27%). Lo stesso discorso non può essere applicato però ai consumi domestici (+2%), al terziario (+3%) e all'agricoltura (invariati). Contestualmente alla crescita delle rinnovabili si è registrata una forte diminuzione del ricorso alle fonti fossili (-14%) mentre sono aumentate le importazioni (+12%) a fronte del calo dell'utilizzo di fonti nazionali (-8%). Rimane comunque determinante la percentuale dei combustibili fossili per il soddisfacimento della domanda di elettricità. Circa il 65% di essa, infatti, proviene ancora da petrolio, gas e carbone, seguita poi dalle rinnovabili e dalle importazioni nette (14%).
Due fattori dominanti emergono quindi dal bilancio del Gse: l'effetto della crisi economica sui consumi e la crescita costante delle energie rinnovabili. Ed entrambi rendono sempre meno credibile (e appetibile) l'ipotesi del nucleare, almeno agli occhi di chi, con raziocinio, sia in grado di leggere e interpretare dei dati ufficiali.
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Bilancio elettrico Italiano 2009
Fonte Gse
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Nextville (Energie rinnovabili)