Milano, 24 novembre 2010 - 00:00

Agroenergie, in Emilia-Romagna nasce il consorzio “Verde Energia”

Verde Energia è la prima organizzazione di produttori del settore agroenergetico, che riunisce 91 aziende emiliano-romagnole e 22 provenienti da altre regioni.

Ufficialmente riconosciuta dalla regione Emilia-Romagna, Verde Energia si pone l’obiettivo di sviluppare e rendere più competitiva l’organizzazione della filiera agroenergetica, facendo coesistere l’attività agricola tradizionale con la produzione di energia da biomasse.

Biomasse provenienti non solo da colture dedicate, come ad esempio la colza, ma anche da scarti e sottoprodotti dell’agricoltura, che nella sola Emila-Romagna secondo un recente studio ammontano a 826.132 t/anno. E se a questi aggiungiamo anche i reflui zootecnici – da cui si può ricavare biogas – il totale della biomassa disponibile arriva a 17.670.160 t/anno.

Le motivazioni che hanno spinto i produttori a riunirsi in consorzio non sono solo ambientali, ma anche di ordine economico. Solo fino a pochi anni fa, in regione circa 50mila ettari erano coltivati a barbabietola da zucchero; oggi, dopo la riforma della politica agricola comunitaria, la superficie è scesa a 16mila ettari. Di qui l’esigenza di riconvertire a colture energetiche vaste estensioni agricole, assicurando al contempo reddito aggiuntivo e nuove opportunità economiche per gli agricoltori.

Considerando gli impianti realizzati e quelli in fase di realizzazione, già oggi l’Emilia-Romagna è vicina a 100 MW installati di soli impianti alimentati da biomasse agro-forestali. In regione risultano al momento presenti ben 36 impianti di biogas e altri 10 sono autorizzati o in costruzione.

Ma gli obiettivi a medio termine sono molto più ambiziosi: secondo l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni, che ha dato pieno sostegno all’iniziativa, nei prossimi 5 anni lo scopo è di arrivare a 500 MW prodotti con biogas e fotovoltaico prodotti dal mondo agricolo.