Piezoelettrico e fotovoltaico, i tessuti che generano energia dal sole e dal movimento
Una fibra piezoelettrica-fotovoltaica estremamente flessibile ideata dai ricercatori dell'università di Bolton permetterà di realizzare tessuti che sfruttano l'energia solare e quella del movimento.
Non è la prima volta che noi di Nextville parliamo di piezoelettricità, ovvero la capacità di alcuni materiali di produrre energia sfruttando il movimento. Esistono diverse sperimentazioni in corso, dalle autostrade (vedi riferimenti), alle discoteche, alle stazioni del treno. In tutti i casi viene utilizzata l'energia generata dal passaggio di autoveicoli o di essere umani, che altrimenti andrebbe dispersa.
Il limite di impiego di questo tipo di energia sta però nella scarsa flessibilità dei materiali adoperati e quindi nelle sue possibili applicazioni. E infatti la grandezza della scoperta dei ricercatori dell'Institute for Materials Research and Innovation (IMRI) sta proprio nell'aver ideato una fibra piezoelettrica estremamente flessibile che può essere usata per fabbricare tessuti che raccolgono l'energia cinetica (compresa quella generata dal vento e dalla pioggia). Ma non solo, la fibra in questione è un ibrido piezoelettrico-fotovoltaico capace quindi di sfruttare anche l'energia solare.
Secondo gli scienziati l'applicazione più immediata sarà quella dell'elettronica portatile (cellulari, laptop, lettori mp3, iPad). La nuova fibra, infatti, potrà essere tessuta ovunque, compresi gli astucci o le custodie dei dispositivi elettronici, attraverso i quali sarà possibile ricaricare i congegni. Un'applicazione casalinga, invece, potrebbe essere una sorta di pino con aghi piezoelettrici in grado di convertire l'energia del sole, del vento e della pioggia in elettricità.
Attualmente la ricerca dell'università di Bolton è finanziata dal Knowledge Centre for Materials Chemistry (KCMC), e ha permesso di misurare la quantità di energia prodotta dalla rivoluzionaria fibra, che corrisponde a 1 watt per 400 cm quadrati di materiale. Se si calcola che una lampada a basso consumo usa almeno 9 watt per funzionare si può comprendere la grandezza di questa scoperta.
Secondo il dottor Ravi Hadimani dell'università di Bolton "il vantaggio di una cella ibrida piezoelettrica-fotovoltaica sta nel fatto che può generare energia anche quando non c'è la luce solare, durante le giornate di maltempo, usando l'energia del vento e della pioggia".
Numerosi altri test devono essere ancora compiuti per verificare la reale capacità della fibra di raccogliere energia, in modo particolare per un suo eventuale utilizzo su scala commerciale. Fra le varie altre applicazioni ipotizzate dai ricercatori c'è anche quella sottomarina, che permetterebbe di sfruttare così l'energia delle onde.
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dall'archivio News di Nextville
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Da Wikipedia
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Energy Harvesting Journal