Milano, 14 febbraio 2011 - 00:00

In Piemonte arriva il fotovoltaico ibrido di terza generazione

Si chiamano Dye Sensitized Solar Cells e saranno installate l'estate prossima sulle vetrate di un edificio pubblico del Comune di Settimo Torinese.

Si tratta di un prototipo di celle a tinta sensibilizzata realizzato dal professor Michael Grätzel del Politecnico di Losanna (EPFL) il quale ha usato la fotosintesi clorofilliana come punto di riferimento. Questa tecnologia, infatti, viene descritta come fotosintesi artificiale e potrà essere in grado, nel futuro, di rimpiazzare le attuali celle al silicio, basandosi sull'utilizzo di materiali poco costosi e sull'impiego di macchinari niente affatto complessi.

Il progetto, realizzato da Cyanine Technologies, società dell'Università di Torino, e dall'azienda Pianeta, è stato presentato giovedì scorso presso la biblioteca civica del Comune di Settimo Torinese.

Le celle ideate dal professor Grätzel hanno il vantaggio di utilizzare la luce diffusa e non solo quella solare, e sono inoltre molto flessibili, un fattore che garantisce larghe potenzialità di utilizzo. Allo stato attuale, però, hanno un'efficienza che si aggira intorno all'11%, piuttosto al di sotto rispetto a quella delle celle al silicio monocristallino.

Il prototipo piemontese è composto da due lastre di vetro all'interno delle quali è sistemata una pasta di biossido di titanio nanometrico impregnata con un colorante organico. Le applicazioni sulle vetrate permetteranno di sfruttare la luce del sole anche senza esposizione diretta, ma sono attualmente allo studio anche altri modelli più "malleabili" da impiegare sui tettucci delle automobili, nei tessuti e nelle tende da campo.

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